In base ai dati forniti dall’INPS in 8 mesi boom di assunzioni. Sono oltre 5 milioni le assunzioni, ma c’è un grosso problema da risolvere.
Nei primi otto mesi del 2022 si è registrata un’importante crescita di assunzioni. Si parla di oltre 5,4 milioni di nuove occupazioni nel settore privato.
Questi dati fanno emergere un +19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di una crescita significativa, che non è mai stata così forte dalle 2015.
Tra l’altro le nuove assunzioni, a cui fa riferimento l’INPS, sono proprio quelle con contratto a tempo indeterminato. Insomma i dati sono davvero entusiasmanti, tuttavia le imprese lamentano un grosso problema.
Qual è la difficoltà a cui devono far fronte gli imprenditori privati?
INPS – In 8 mesi boom di assunzioni: ma c’è un problema
Nei primi otto mesi del 2022, in base ai dati forniti dall’istituto previdenziale, si è verificato un vero e proprio boom di assunzioni. Il report parla di oltre 5,4 milioni di nuovi contratti a tempo indeterminato.
Sebbene i risultati siano estremamente positivi, alcuni istituti di ricerca hanno individuato un’enorme criticità nel reperire alcune figure professionali.
A quanto pare, gli imprenditori italiani hanno difficoltà a trovare dipendenti specializzati. Basta dare un’occhiata al bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, per scoprire che, in Italia, si ha difficoltà a reperire i 46,4% dei profili ricercati.
Osservando il XII Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della fondazione Moressa, emerge che, attualmente in Italia, c’è carenza di 534 mila lavori. In base ai dati riportati nel Rapporto nel nostro paese ci sarebbe uno fabbisogno di manodopera straniera di circa 80 mila unità.
Insomma, se bene la crescita registrata dall’INPS faccia ben sperare, è evidente che serve un cambio di rotta per quanto riguarda la specializzazione dei lavoratori.
Le imprese private, quasi sempre, si fanno carico della formazione dei loro dipendenti che, in molti casi, anche se con i titoli di studi adeguati, non hanno la capacità concreta di svolgere le mansioni per le quali vengono assunti.
Bisognerebbe dare una maggiore importanza al percorso scuola lavoro, evitando che si crei una voragine nel passaggio dall’una all’altro.