Si moltiplicano, da Nord a Sud, i casi di stop all’assegno pensionistico. Più di qualcuno ha scelto di portare la faccenda in tribunale.
“Tra settembre del 2021 e gennaio del 2022 hanno smesso di mandarmi la pensione, compresa la tredicesima. Per due anni poi me l’hanno erogata ma decurtata di cinquecento euro ogni mese”, è con queste parole che Robert Stark ha raccontato la sua disavventura. Fortunatamente non è il solo a essersi ritrovato nella paradossale situazione, casi simili si sono verificati anche in altre zone d’Italia. L’unico appiglio per i malcapitati è la pronuncia del tribunale di Lucca, che alla fine ha condannato l’Inps.
Ai microfoni della redazione di Leggo, l’altoatesino 67enne ha sottolineato tutta la propria frustrazione, comune a tanti altri che hanno subito lo stesso trattamento da parte dell’Istituto di previdenza. Secondo i più, la punizione inferta sarebbe spropositata e, inoltre, all’interno del decreto legge numero quattro del 2019, non verrebbe fatta menzione dei parametri riguardanti la sanzione: “Non c’è riferimento alla sanzione che si può comminare al pensionato. Non è scritto da nessuna parte”, ha aggiunto.
Pensione revocata per un anno, tanti casi da Nord a Sud
Si è visto interrompere l’erogazione dell’importo pensionistico per un intero anno, Robert Stark, dopo aver partecipato al film Trafficante di virus di Costanza Quatriglio come comparsa, nel 2021. Il pensionato, che oggi ha 67 anni, in quell’occasione ha guadagnato soli 77 euro ma la sanzione inferta dall’Inps si è rivelata di gran lunga superiore. L’ente previdenziale, infatti, ha chiesto un ‘rimborso’ di circa 20mila euro e non è il solo ad aver vissuto mesi da incubo.
Più di qualcuno, in questi anni, si è mosso per vie legali, portando la faccenda in tribunale. Sentenze come quella emessa dal tribunale di Lucca fanno ben sperare per i risvolti futuri: un pensionato con Quota 100 ha vinto la causa contro l’Inps, che invece è stato condannato a risarcire le spese per il processo.
Dando un’occhiata al decreto legge, in effetti, non si evince alcuna indicazione riguardante la sanzione da destinare al pensionato che abbia percepito altri redditi: “Il reddito pensionistico è incumulabile con altri redditi da lavoro dipendente o da lavoro autonomo, a eccezione di reddito derivante da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui”.