Si può andare in pensione anche prima dei fatidici 67 anni, viste le diverse tipologie di soluzioni che lo permettono.
Non tutte le situazioni sono uguali per cui alcuni soggetti ambiscono in modo particolare alla pensione anticipata, vuoi perché il loro posto di lavoro è a rischio o per motivi di salute.
Pensare di raggiungere la tanto sospirata pensione prima della regolare scadenza, facendo i conti con i requisiti contributivi e anagrafici che il sistema richiede può sembrare illusorio ma non lo è.
Esistono infatti concrete possibilità di congedarsi anticipatamente dal lavoro a 64 anni nel 2022, visto che grazie a diversi tipi di pensionamento si può accedere alla quiescenza anticipata. E non facciamo riferimento esclusivamente alla pensione anticipata contributiva o a quota 102, misure delle quali possono usufruire i nati nel 1958: ci sono infatti altre strade previdenziali percorribili, che vediamo in questo articolo.
Pensione anticipata contributiva
La pensione anticipata contributiva si raggiunge ai 64 anni di età, con 20 anni di versamenti contributivi e con un assegno pensionistico che sia uguale o maggiore a 2,8 volte rispetto a quello sociale dell’Inps. Chi matura quindi una pensione di almeno 1310,68 euro al mese potrà accedervi, visto che l’assegno Inps è di 468,10 euro mensili. Inoltre occorre che la contribuzione sia stata versata tutta dal 1° gennaio 1996 in poi e che si sia scelto il calcolo nella Gestione Separata Inps.
Pensione anticipata ordinaria e quota 41
I nati nel 1958 non vedono esaurirsi qui le possibilità per andare in pensione, perché possono utilizzare altre due misure previdenziali, la pensione anticipata ordinaria e quota 41.
- Pensione anticipata ordinaria: non ci sono vincoli anagrafici ma occorrono minimo 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne;
- Quota 41: è la pensione anticipata per la categoria dei lavoratori precoci, coloro che prima di aver compiuto i 19 anni di età hanno versato almeno 12 mesi di contributi. Tra i requisiti richiesti 41 anni di contribuzione e l’appartenenza a categorie di lavoratori usuranti, invalidi, caregiver, disoccupati e gravosi. Come per la categoria precedente anche qui non si tiene conto dell’età per raggiungere il pensionamento.
Quota 102
Il pensionamento anticipato si può ottenere con la quota 102, prevista dalla Legge di Bilancio 2022, in sostituzione di quota 100 scaduta a dicembre del 2021. Sono necessari 38 anni di contribuzione e 64 anni di età. E’ molto simile a quota 100 con la differenza che per il 2022 il requisito anagrafico è elevato di 2 anni. Quota 102 rimane in vigore fino al 31 dicembre 2022 e tutti coloro che possiedono i requisiti possono fare domanda per la pensione dopo la scadenza di tale misura.
Pensione con Ape sociale
Può presentare domanda di pensionamento anche chi ha 64 anni e possiede il requisito contributivo per raggiungere l’Ape Sociale che, ricordiamo richiede il compimento di 63 anni e la maturazione di contributi per le seguenti categorie di lavoratori:
- Disoccupati a seguito di licenziamento che hanno beneficiato dell’indennità di disoccupazione spettante intera;
- Invalidi al 74% o con percentuale superiore;
- Caregiver che quando hanno inoltrato la domanda di pensione seguono da 6 mesi almeno un familiare convivente con gravi problemi di salute (legge 104/1992);
- Disoccupati a seguito della scadenza del contratto di lavoro a termine che hanno minimo 18 mesi di lavoro subordinato nei 36 mesi antecedenti la disoccupazione. Devono inoltre aver ricevuto tutta la Naspi che gli spetta.
Per ottenere la pensione con l’Ape Sociale chi svolge lavori gravosi o usuranti deve avere 63 anni di età e 36 di contribuzione. Ceramisti e lavoratori edili da quest’anno hanno sconto contributivo di 4 anni, per cui possono andare in pensione con 32 anni di contributi versati.