Se non si percepiscono redditi e non si hanno proprietà, si può andare in pensione a 57 anni a delle condizioni. Contributi esclusi e importo, come funziona il Fondo Casalinghe.
Il Fondo Casalinghe può essere una soluzione per chi senza redditi né proprietà, si accinge a versare i contributi per una pensione autonoma. Ma quali sono esclusi? Soprattutto quanto ammonta l’importo se l’istituto non si lega ad altre gestioni? Caso concreto.

Quando una persona non ha mansioni fuori casa, ma compie un lavoro domestico da 15 anni circa, di cui 8 con vecchi contributi, potrebbe iscriversi al Fondo Casalinghe e versare una volta compiuta l’età, contributi al fine di conseguire un importo di pensione soddisfacente.
Il punto è capire quali sono esclusi e quali vanno bene. Soprattutto ci si domanda, se il limite di reddito familiare condizioni questo obiettivo. La sorpresa è più spiacevole del previsto.
La gestione del Fondo Casalinghe è un versamento autonomo, per cui i contributi per esso non si cumulano, totalizzano o ricongiungono, con quelli di altre gestioni previdenziali. Questo perché non si tratta di un istituto obbligatorio.
Bisogna maturare una pensione autonoma, e il reddito non viene rilevato, perché questo Fondo ha un importo di pensione in relazione ai contributi pagati.
Per consolidarne l’iscrizione si devono rispettare una serie di requisiti. Avere tra i 16 e i 65 anni, non compiere attività da lavoro dipendente o autonomo comunque legato ad un’altra contribuzione, e non vantare del titolo di una pensione diretta. Ma se si hanno pochi contributi?
Come calcolare pensione a 57 anni: contributi esclusi e importo definitivo
Versare una pensione a 57 anni con cinque di contributi è possibile solo se il trattamento che ne discende, è maggiore a 1,2 volte l’assegno sociale. Nel 2024 l’ammontare era di circa 534 euro. Se non è questa la situazione, bisogna aspettare 65 anni, e il versamento è con importo libero. La quota minima è di 25,82 euro, in un anno circa 310 euro. Ma qual è il calcolo che determina ciò?

Il metodo è quello contributivo, si rivaluta il montante accumulato e si applica il coefficiente di trasformazione di natura progressiva. Questo aumenta al crescere dell’età. Quindi si tengono conto nella formula: montante di contributi e coefficiente nelle 13 mensilità.
Quindi, mettendo il caso sopra indicato, la persona in questione può iscriversi subito al fondo versando un minimo di 1600 euro, cioè i 5 anni di versamenti minimo. Da qui, avrà diritto a maturare una pensione a 60 anni, ma l’importo sarà più basso. Si parla di circa 150 euro al mese, che non si può integrare nemmeno al minimo perché è un trattamento “opzionale”.
Quindi, l’amara sorpresa è al seguente. Per avere una pensione di 1000 euro al mese, un sogno, bisognerebbe aver versato il minimo per un totale di 35 anni!