La chat WhatsApp di condominio può essere un problema in certi casi, lo dice la legge quanto si rischia!
Non bisogna allarmarsi, ma è vero che la legge disciplina un ambito del genere in maniera impeccabile. Il condominio è un luogo ricco di avvenimenti, specie di contestazioni, ma può succedere di tutto anche nella chat WhatsApp. Quali sono le conseguenze di chi non rispetta la normativa?

La chat WhatsApp facilita le comunicazioni, poiché a livello permette di scambiare quante più info nel minor tempo. Ognuno sa sempre cosa succede. Così tutto è nella norma, ma dietro ci sono dei rischi disciplinati dal Regolamento UE 2016/679 GDPR, in materia di protezione dei dati personali.
Non bisogna sottovalutare la portata della comunicazione solo perché virtuale. Molte delle cose dette finiscono… in tribunale! Allora, se è possibile avere questa chat, quali sono i comportamenti da evitare assolutamente?
Chat WhatsApp del condominio, cosa si rischia per legge? Guida anti guai!
Si parla di una guida anti-guai, perché qui si rischia se non si rispetta la legge. La chat WhatsApp del condominio facilita le comunicazioni, ma ci sono dei limiti che vanno rispettati anche sul piano virtuale.

Secondo il GDPR non si può senza consenso: inserire qualcuno in chat, raccogliere numeri di telefono per fare il gruppo, condividere info che indentifichino persone, parlare di problematiche private, o anche inoltrare foto, video e documenti riconoscibili.
Ma chi è il responsabile di questa chat? Dipende da chi gestisce il gruppo e le finalità con i mezzi del trattamento. Se l’amministratore di condominio agisce come “responsabile del trattamento”, un ruolo che deve garantire il rispetto dei dettami del GDPR secondo le istruzioni del Condominio, che è il titolare. Chi vuole essere rimosso del gruppo deve poterne avere il diritto, con l’esclusione anche dei suoi dati personali condivisi.
Per creare il gruppo è necessario predisporre dell’informativa privacy che spiega le finalità, i diritti di recesso, cancellazione o opposizione, sapere per quanto tempo i dati verranno conservati, chi è il responsabile, e la gestione di info come quelle inerenti le riunioni.
Le assemblee sono convocate secondo le modalità dell’art. 66 del C.C., quindi con PEC o raccomandata, se c’è convocazione solo da WhatsApp è nulla o annullabile. Inoltre, è necessario aver prova di ricezione. Quindi, le chat hanno lo scopo di promemoria e avvisi rapidi, non si sostituiscono mai del tutto agli atti formali.
Informare sui debiti dei condomini, lo stato di pagamento di altri, come e quando versano le quote, o tutto ciò che concerne la propria gestione degli oneri di condominio, va perseguito con legge! Anche dati sulla salute, malattie, orientamento sessuale, e pratica religiosa, niente di tutto questo può essere diffuso, è violazione di privacy!
Persino il linguaggio offensivo e le minacce sono illecite, lo ha confermato la Cassazione nell’ordinanza n. 29203 del 2021. Se si offende qualcuno che non è online in chat, vale come diffamazione, altrimenti segue l’istituto dell’ingiuria. Questo non è reato, e la conseguenza è il solo risarcimento con un’azione civile.