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Imu, quando (e se) scatta l’esenzione: la Cassazione terrorizza gli italiani

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Qualcosa potrebbe cambiare in merito all’esenzione Imu per la prima casa. Si va verso una probabile sorpresa.

Imu (Adobe)

Qualcosa potrebbe presto cambiare per gli italiani. Qualcosa potrebbe cambiare per gli italiani proprietari di immobili. La tanto temuta tassa sulla casa, l’Imu, potrebbe infatti tornare. Niente più valutazioni che prendano in considerazione lo status di quel determinato immobile, prima o seconda casa, residenza o meno. Certi dettagli potrebbero essere non più validi, per cosi dire. Alcune novità andrebbero approfondite, ed una recente interrogazione parlamentare ha provato a fare luce sulla cosa.

Siamo al punto, oggi, in cui l’esenzione spetta per un unico immobile, se nel caso i componenti di un unico nucleo familiare dispongano della residenza non nella dimora abituale.  Questo caso è valido però solo se i due immobili risultano collocati nello stesso comune. In caso contrario l’esenzione, ad esempio non spetta a nessuno dei due coniugi, e quindi in quel caso, c’è davvero poco da sorridere.

Imu prima casa, cosa succede con due immobili in due comuni distinti

Quindi esiste la conferma che se ne l caso in cui due coniugi siano proprietari di altri immobili in comuni diversi non esiste, di fatto, l’esenzione. In questo caso, quindi ci sarà la tassa da pagare e di conseguenza una spesa maggiore sul bilancio familiare. In passato, quindi, si è sfruttata la coincidenza, per cosi dire dei due immobili nello stesso comune, in questo caso invece, tutto sarà diverso, sembra di capire. Per gli italiani, la cosa potrebbe portare, come ipotizzabile, una maggiore pressione fiscale sulle singole famiglie.

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La Corte di Cassazione, però,  ha deciso approfondire la questione e cosi nelle scorse settimane , ha cambiato l’interpretazione di questo particolare cavillo giungendo a questa conclusione: “nel caso in cui non è unico il riferimento alla residenza anagrafica e alla dimora abituale del nucleo familiare, l’esenzione non spetta in nessun caso. Comporta – inoltre –  la necessità che in riferimento alla stessa unità immobiliare tanto il possessore quanto il suo nucleo familiare non solo vi dimorino stabilmente, ma vi risiedano anche anagraficamente”.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.

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