Decine di imprenditori hanno truffato il fisco riciclando il denaro con le criptovalute: ecco a cosa fare attenzione

Quasi 50 imprenditori avrebbero evaso tasse per dieci milioni di euro e riciclato il denaro in criptovalute.

Dalla loro nascita, il valore delle criptovalute è sempre più riconosciuto, con derive illegali incentivati dalla normativa lacunosa.

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Stock.Adobe

Questo mercato però nasconde ancora delle pericolose insidie che non tutti sono capaci di arginare. È il caso delle indagini e delle misure cautelari prese nei confronti di 48 imprenditori cinesi che hanno riciclato i proventi delle loro attività evadendo il fisco con le criptovalute.

Gli imprenditori che avevano un’attività di commercio di abbigliamento e calzature, sono accusati, di associazione a delinquere, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. La truffa si estendeva da Firenze a Bologna, fino a Milano. Gli investigatori hanno trovato che alcuni degli imprenditori non erano nuovi all’evasione fiscale. In particolare, quattro di essi erano già stati indagati e arrestati già tra il 2018 e il 2020.

Imprenditori, exchange e criptovalute; una truffa dal valore di 14 milioni e mezzo

Al bottino di allora, pari a circa dici milioni di euro si affianca quest’ultimo con un valore confiscato pari a circa 14,5 milioni.

Oltre a questo genere di truffe, le insidie si nascono soprattutto nelle società che investono e propongono questo tipo di asset. Le criptovalute sono proposte anche indirettamente tramite Etf o azioni di società che operano all’interno di questo mercato. Questi asset sempre più vicini alla finanza tradizionale portano con sé vantaggi e occasioni di profitto, dietro cui a volte si nascondono speculazione e illeciti.

Ancora oggi chi va alla ricerca di questo tipo di investimento cade nell’illusione di prospettive simili a quelle che furono associate a internet nei primi anni ’90 con la sua nascita. Anche allora i consumatori hanno avuto bisogno di tempo per capire il valore d’uso e l’utilità concreta del web. Oggi alcune aziende cinesi ne hanno capito il potenziale, facendo concorrenza sleale e riciclando il denaro con la compravendita sugli exchange.

Le criptovalute quindi, soprattutto in questo periodo, hanno rivelato l’altra faccia della medaglia del rischio. Recentemente un grande network in cui è possibile ottenere prestiti e interessi dal deposito delle criptovalute, ha presentato istanza di protezione dal fallimento. È il caso di Celsius Network, che un mese dopo aver interrotto i prelievi è risultata insolvibile. Celsius era a tutti gli effetti un sistema che permetteva di ottenere interessi a doppia cifra sul deposito delle criptovalute. Si tratta di una società non di poco conto, considerato che fondata nel 2017 nel 2021 era valutata tre miliardi di dollari. Con l’attuale crisi del mercato, non è detto che i fallimenti di queste società siano terminati.

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