L’Agenzia delle Entrate ha chiarito quando è necessario versare un’imposta di bollo online da €16 per ogni foglio PDF inviato via email.
In alcuni casi è possibile corrispondere una misura forfettaria di €16 per l’intero documento, in altri, invece, è necessario applicare l’imposta di bollo ad ogni singolo foglio. Quest’ ultima fattispecie si verifica quando la documentazione rappresenta una copia conforme all’originale.
Con la risposta numero 170 del 6 aprile 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito in quali casi l’imposta di bollo online deve essere versata in misura forfettaria o pagata per ogni singolo foglio PDF.
Oggi scopriremo come applicare l’imposta di bollo online e qual è la corretta tassazione per le copie di documenti conformi all’originale inviati tramite email.
Imposta di bollo online da €16: Quando va applicata
L’imposta di bollo online deve essere applicata su tutte le fatture e le ricevute fiscali che hanno un importo superiore a 77,40. La suddetta imposta è utilizzata anche per i conti correnti e postali, per le cambiali, i contratti di locazione e i documenti societari.
La marca da bollo da €16 è generalmente utilizzata per gli atti della pubblica amministrazione e documenti societari o notarili.
Per acquistare la marca da bollo è sufficiente recarsi presso un rivenditore autorizzato (un tabaccaio). Tuttavia, per chi è impossesso di Posta elettronica certificata è possibile acquistare la marca anche in via telematica.
L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, reso disponibile un servizio che permetti di acquistare la marca da bollo online. Ci stiamo riferendo al servizio @e.bollo, grazie al quale il cittadino ha la possibilità di entrare in possesso di un contrassegno digitale con addebito sul proprio conto corrente o sulla carta di debito.
Imposta di bollo online rilasciate per via telematica
L’interpello numero 170 del 2022, rilasciato dall’Agenzia delle Entrate, specifica quali sono le fattispecie per le quali è prevista l’applicazione di marca da bollo digitale. Questa va inserita sui documenti inviati tramite email in formato PDF.
La legge specifica che in seguito alla digitalizzazione dei processi e dei fascicoli, si è assistita all’ introduzione del fascicolo digitale. Esso va a sostituire quello cartaceo secondo quanto stabilito dall’articolo 22 del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82.
Lo scopo di questa novità è quello di attuare un processo di dematerializzazione dei documenti cartacei e, allo stesso tempo, evitare affollamenti agli sportelli.
Nell’ interpello viene data risposta in merito al trattamento tributario relativo alle copie formali dei fascicoli digitali che vengono trasmessi tramite PEC o email.
La risposta
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per le copie dei fascicoli digitali la tariffa tributaria applicabile è la stessa relativa alle copie conformi cartacee o di documenti digitali o digitalizzati.
Alla luce di quanto detto, l’imposta di bollo da applicare per i documenti inviati tramite PEC è in misura forfettaria di €16 a prescindere dalle dimensioni del documento.
Nel caso in cui il documento PDF sia inoltrato tramite email (non con posta elettronica certificata) sarà necessario applicare un’imposta di bollo ad ogni foglio che costituisce il documento digitale.
Questi documenti sostituiranno completamente gli originali e assolvono agli obblighi di conservazione previsti dalla legge.
Di fatto l’Agenzia delle Entrate specifica che:
“I duplicati informatici hanno il medesimo valore giuridico, ad ogni effetto di legge, del documento informatico da cui sono tratti, se prodotti in conformità alle regole tecniche di cui all’articolo 71.”