È da tempo al centro della polemica, l’argomento relativo agli importi pensioni di invalidità, che risultano essere decisamente insufficienti.
Dando un’occhiata agli importi pensioni di invalidità, si può comprendere per quale motivo quest’argomento è da anni al centro delle polemiche. Le somme di denaro stanziate in favore dei cittadini con patologie invalidanti, rappresentano un trattamento economico inadeguato.
Attualmente un soggetto affetto da una malattia invalidante ha diritto ad una pensione di invalidità il cui valore è pari a 286,81 euro al mese. Si tratta di una somma di denaro estremamente ridotta che, nella maggior parte dei casi, non riesce a coprire neanche le spese mediche.
Dopotutto, questo trattamento economico è riconosciuto in favore di soggetti la cui invalidità riduce notevolmente le capacità lavorative. In sostanza, l’invalidità non è un plus offerto ad una persona che ha un reddito personale, in molti casi è la loro unica entrata.
Secondo quanto stabilito dalla legge, i soggetti affetti da patologie invalidanti che riducono notevolmente le loro capacità lavorative hanno il diritto di ricevere un assegno mensile di 286,81 euro al mese, per 13 mensilità.
Per poter ottenere il trattamento economico, è necessario effettuare domanda all’istituto previdenziale, che si occupa dell’erogazione dell’assegno. La domanda può essere inviata accedendo al portale dell’INPS, con le credenziali digitali Spid.
In ogni caso, il richiedente verrà sottoposto ad una visita effettuata dalla Commissione medica dell’INPS o dell’Asl di competenza.
Per poter accedere al trattamento economico, è necessario essere in possesso di specifici requisiti di natura medica e reddituale. In particolare, così come riportato sul sito dell’Inps, per avere diritto alla pensione di invalidità occorre avere un reddito personale annuo pari o inferiore a 16.982,49 euro.
La pensione di invalidità può essere richiesta dei soggetti che sono in possesso dei seguenti requisiti:
La pensione di inabilità è compatibile con la prestazione erogata a titolo di invalidità, per causa di guerra, di lavoro o di servizio. Tuttavia, occorre che queste erogazioni siano state riconosciute per patologie o menomazioni diverse, da quelle che hanno dato accesso alla pensione di invalidità.
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