La Cina ha dato il via a esercitazioni militari senza precedenti, una prova di forza con cui ha circondato l’isola di Taiwan via mare e via aerea.
Le esercitazioni sono state innescate a causa della contestata visita della speaker della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi.
Visita conclusa mercoledì 3 agosto, ha portato la tensione tra Stati Uniti e Cina a nuovi ingiustificati livelli. Anche il Giappone ha ravvisato una grande preoccupazione a causa del lancio di 11 missili balistici intorno all’isola. Cinque di questi sono caduti nella zona economica esclusiva del Giappone.
Le esercitazioni, che dovevano concludersi domenica 7 agosto a mezzogiorno sono state prorogate fino a lunedì. Anche in questo caso ogni pretesto sembra voler portare a risolvere con la forza le incertezze geopolitiche. È ancora una volta l’influenza degli Stati Uniti a innescare le tensioni; questa volta per la grande competizione del futuro nel primario ruolo internazionale del Paese.
Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato che la Cina è «irresponsabile e ha avuto una reazione eccessiva alla visita della Pelosi».mIl ministero degli Esteri di Pechino ha convocato gli ambasciatori dei paesi del G7, inclusa l’Italia, per esprimere «il più completo disappunto» per la forte critica sulle esercitazioni militari. A sostegno della Cina si è intanto schierata la Russia che condivide la preoccupazione sull’ingerenza anche solo simbolica degli Stati Uniti.
Pechino contro gli Stati Uniti mette in allerta Taiwan che istruisce i cittadini sui rifugi antiaerei
A conferma dei reali timori nella città di Taipei si fa prevenzione incoraggiato i residenti a scaricare un’applicazione che può essere utilizzata per cercare le posizioni di oltre 5.000 rifugi antiaerei. Se manca la giustificazione all’uso di una visita come pretesto per attività militari nello Stretto di Taiwan, Pelosi con il suo viaggio ha reso chiaro che gli Stati Uniti non abbandoneranno un alleato commerciale come Taiwan.
Pelosi è la più alta carica Usa ad aver visitato l’isola, rivendicata dalla Cina da 25 anni come parte integrante del suo territorio. Il sostegno alla democrazia di Taiwan su sicurezza, crescita economica e governo segna un altro confine tra la democrazia e l’autocrazia nel mondo. Un messaggio chiaro per tutte le nazioni, le democrazie sono unite di fronte alle sfide comuni.
Oltre alle parole e alle esercitazioni militari, Pechino ha varato anche una serie di sanzioni commerciali. A causa dell’evento la Cina sospenderà l’importazione di prodotti alimentari dall’isola di Taiwan nonché l’esportazione di sabbia naturale necessaria alla produzione sull’isola dei semiconduttori. Le Dogane cinesi hanno sospeso le importazioni di oltre 2.000 dei circa 3.200 prodotti alimentari. La Cina è in grado di mettere sotto pressione le decisioni del governo di Taiwan sfruttando la forza degli accordi commerciali rappresentativi di più di un quarto del commercio totale.
Nonostante la lontananza politica la Cina continua ad accogliere investimenti ingenti da Taiwan. In particolare, Taiwan può fare breccia in un settore strategico, rafforzando la fornitura di componenti chiave per i semiconduttori. Così gli Stati Uniti usano l’influenza sull’isola come cavallo di Troia nei confronti della Cina.