Alcuni proprietari propongono un comodato d’uso, invece del contratto di affitto. Scopriamo in cosa consiste.
Prendere una casa in affitto è una soluzione d’alloggio molto utilizzata, soprattutto nel nostro Paese.
In realtà, però, ed è un fenomeno che si sta verificando nelle grandi città, per la gran parte, il costo degli affitti è aumentato vertiginosamente, al punto che è davvero molto difficile poter affittare un posto.
Questa cosa interessa soprattutto gli studenti, che spesso devono persino rinunciare all’Università, se non trovano un buon alloggio. Quando si firma un contratto di affitto, ci sono diritti e doveri che coinvolgono entrambe le parti, come di solito accade.
Tuttavia, c’è chi, per varie ragioni, esegue un contratto di comodato gratuito, al posto dell’affitto. Ma scopriamo come può tutelarsi, l’inquilino, in questo contesto.
Comodato invece dell’affitto: così ti puoi tutelare
Quando si fa un contratto di comodato d’uso gratuito, che in realtà nasconde un affitto, in molti si chiedono se l’inquilino possa farsi rimborsare, denunciando.
Un contratto di affitto, per avere effetto validante, deve essere registrato all’AdE. Di solito, alcuni proprietari usano il vecchio trucco del comodato d’uso gratuito, per non pagare le imposte. Se analizziamo meglio il concetto di comodato d’uso, ci rendiamo conto che esso è, in sostanza, un prestito.
Questo perché la persona può disporre dell’immobile, gratuitamente. Se si stabilisce che la persona deve corrispondere degli oneri per il comodato, questi devono essere di modesta entità. Questo perché, in caso contrario, il comodato diventerebbe a tutti gli effetti un affitto.
Dunque, nel comodato d’uso gratuito, si possono includere versamento di bollette e tributi dell’immobile. Ma è assolutamente illegale fare un contratto di comodato, se invece è a tutti gli effetti una locazione. Questo perché il padrone di casa, evade le tasse, non dichiara nulla all’AdE, e percepisce il canone mensile.
L’inquilino che si trovi in questa situazione, può decidere di denunciare tutto alla Guardia di Finanza, per svelare che il proprietario sta commettendo un’evasione fiscale. L’inquilino può chiedere di ottenere il rimborso delle somme indebitamente versate al padrone dell’immobile, come affitto.
Chiaramente, ci vorranno testimonianze e poter dimostrare di aver eseguito i vari pagamenti. Se il contratto non è registrato all’AdE, il proprietario non potrà dimostrare che l’affitto era valido. Dunque, se ci si trova in situazioni del genere, è possibile sporgere denuncia.