Il valore dell’Oro nel 2022 ha raggiunto livelli record. Ma gli esperti frenano l’entusiasmo “rialzista”. Non solo, desta preoccupazione l’incertezza legata alla nuova variante Covid.
L’Oro è da sempre considerato il “bene rifugio” per eccellenza, ma negli ultimi mesi gli esperti hanno visto oscillazioni di mercato diversificate e volatili. Nonostante il bene abbia raggiunto livelli altissimi di valore, gli analisti guardano “un po’ più in là” ed esprimono alcuni dubbi.
Durante il primo impatto della pandemia, ci fu una vera e propria “corsa all’oro”. I prezzi salirono ovviamente alle stelle e vennero raggiunti i massimi storici dal 2012. Eravamo già a più di 1.700 dollari l’oncia. Negli ultimi tempi siamo arrivati alla cifra record di 1.900 dollari l’oncia. Gli esperti però ricordano che nel 2021 ci sono stati dei ribassi e frenano le tendenze rialziste previste anche per il 2023, tendenze che valgono un po’ per tutti i metalli. Tutto dipenderà da come le Banche centrali gestiranno le strategie contro l’inflazione.
Secondo alcune previsioni, dai 1.900 dollari all’oncia l’oro potrebbe scendere anche di un 16% durante questo 2022. Le stime arrivano da UBS, la società svizzera di servizi finanziari che afferma la possibilità di un valore massimo di 1.600 dollari all’oncia almeno fino a dicembre, anche se ovviamente non esclude che ci possano essere cambiamenti durante l’estate.
Altre previsioni vanno oltre, posizionando l’Oro in netta discesa già dai primi del 2023, insieme a metalli e materie prime. I valori previsti non supererebbero i 1.400 dollari, con previsioni anche al di sotto di questa soglia, fino a 1.300 dollari l’oncia. Tutto dipende da come le banche centrali si muoveranno per contrastare l’inflazione.
Secondo le dichiarazioni del presidente della FED Jerome H. Powell, “i tassi di interesse statunitensi triplicheranno nel 2022, a seconda del livello degli aumenti dei prezzi.” e gli analisti prevedono che a seguire anche la BCE, la Bank of Japan e la Reserve Bank Australiana potrebbero seguire le orme della FED, e alzare i tassi d’interesse. Il tutto a sfavore del prezzo dell’Oro.
Non è ancora chiaro l’impatto della “prossima pandemia”. Alcuni temono che Omicron 2 possa di nuovo influire sui prezzi del metallo, anche se il pericolo più grande deriva – sempre come affermano i trader – dal rialzo dei tassi. Che avrà un impatto maggiore e per più tempo rispetto a quello innescato dalla pandemia di Covid.
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