C’è un indizio nascosto nei grafici, nelle raccomandazioni degli analisti e nei livelli tecnici. E forse, proprio in quel punto dove tutti hanno smesso di guardare, si cela un’opportunità. Una di quelle da non sottovalutare.
L’inizio dell’anno è stato tutto tranne che noioso per il settore bancario americano. Tra trimestrali a due velocità, un contesto macroeconomico che sembra cambiare umore ogni settimana e l’immancabile incertezza legata ai tassi, le azioni delle banche hanno vissuto una vera altalena. Alcune hanno retto meglio l’urto, altre sono sembrate quasi immuni alle fluttuazioni.

Poi c’è Bank of America, che ha preso una strada tutta sua, diversa, forse più difficile da interpretare. Ma quando il consenso inizia a crescere proprio mentre i prezzi scendono, forse vale la pena fermarsi un attimo.
Non si tratta solo di grafici o target price. C’è una narrativa che si intreccia tra livelli chiave, trend di lungo periodo e analisi fondamentali. La storia che raccontano questi elementi, se letta con attenzione, può rivelare molto più di quanto sembri a prima vista. E magari offrire una chiave di lettura inaspettata su dove potrebbe andare il titolo nei prossimi mesi.
Bank of America: segnali tecnici e fondamentali che non passano inosservati
Guardando ai movimenti di Bank of America, è difficile non notare la forte discesa dai massimi dell’anno. Il titolo ha aperto il 2025 a quota 43,86 dollari, spingendosi fino a un picco a 47,68. Poi la discesa, lenta ma costante, fino a toccare un minimo annuale a 33,06. Adesso si muove in zona 37,99, un’area che tecnicamente dice molto di più di quanto sembri.

Quello che colpisce è che proprio attorno ai 33 dollari passa una media mobile a 600 giorni, un riferimento tecnico che pochi strumenti riescono a rispettare con così tanta precisione. Ma non è finita: sulla stessa area si innesta una trend line che parte dai minimi di ottobre 2024. Come se non bastasse, qui transitano anche la media mobile a 200 settimane e le famose “labbra” dell’Alligator Index trimestrale, un indicatore usato per captare i grandi cicli di mercato.
È lecito chiedersi se il minimo sia davvero stato segnato. Quando tanti segnali convergono, il mercato spesso li ascolta. I livelli da tenere d’occhio adesso sono chiari: supporto chiave tra 33 e 34 dollari, resistenza di breve sui 39,50. Nel medio periodo l’attenzione si sposta verso i 43 dollari, mentre il target indicato dagli analisti , ben 49,55 dollari, rappresenta la resistenza psicologica più interessante.
Il confronto con le altre big: cosa dicono i numeri
Se ci basassimo solo sul prezzo, potremmo pensare che Bank of America sia in difficoltà. Ma i dati raccolti da MarketScreener dicono l’opposto. Dei 22 analisti che seguono il titolo, la raccomandazione media è Buy, con un target che implica un potenziale di crescita del 30,42%. Nessun’altra tra le grandi banche USA riceve un giudizio così ottimista.
Wells Fargo, per esempio, viaggia su una valutazione “Accumulate” da parte di 23 analisti, con un potenziale del +21,41%. JP Morgan è in territorio più cauto, con un +10,46%, nonostante un prezzo già alto a 233,13 dollari. E Morgan Stanley, pur ben vista dagli analisti (anch’essa con giudizio “Accumulate”), ha un potenziale di crescita del +15,20%.
Insomma, se ci affidiamo alla lettura degli esperti, Bank of America oggi è la più sottovalutata tra le big del credito USA. E non solo in termini di target. Il punto è che il mercato sembra non aver ancora riconosciuto il valore che gli analisti vedono chiaramente. Forse proprio perché, come spesso accade, si guarda solo al breve periodo. Eppure, la convergenza di fondamentali solidi e segnali tecnici convincenti potrebbe rappresentare qualcosa di più.