L’euforia di Giorgia Meloni per aver vinto le elezioni italiane deve fare i conti con le prospettive finanziarie del paese.
Il capo dei Fratelli d’Italia, dovrà probabilmente presiedere un’economia in declino già dal suo primo anno come presidente del consiglio.
Dopo la proiezione dell’OCSE e dell’FMI più pessimistica di quella precedente, la coalizione di destra dovrà affrontare la sfida per creare un nuovo governo in grado di reggere una condizione tutta in salita. Si prevede che la terza più grande economia dell’eurozona si ridurrà dello 0,2% l’anno prossimo. In gran parte ciò è dovuto ai prezzi dell’energia e alla dipendenza che l’Italia ha dal gas.
Il nuovo parlamento terrà la sua prima sessione giovedì con Mario Draghi ancora primo ministro ad interim. L’Italia ha presentato il suo piano di bilancio all’Unione europea lunedì, dando alla Meloni circa un mese per aggiornarlo secondo i suoi obbiettivi politici.
L’enorme debito italiano può essere gestito in modo sostenibile? È ciò in cui crede Giorgia Meloni che ha rassicurato finora gli investitori sulla scia delle preoccupazioni per l’economia del Paese. Il nuovo presidente del Consiglio assumerà quindi l’arduo compito di governare il paese attraverso una crisi energetica, un rallentamento economico e il doppio effetto dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse.
Meloni incontrerà i suoi due alleati chiave mercoledì per discutere la composizione del suo gabinetto. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di Stato italiani a 10 anni sono più che quadruplicati dall’inizio dell’anno, arrivando vicino alla soglia record del 5%. Lo spread tra debito italiano e tedesco si è allargato a quasi 240 punti base.
Sul lato positivo, l’economia ha registrato una performance migliore del previsto rispetto al 2021 ed è complessivamente in crescita ancora per quest’anno. La produzione industriale è balzata inaspettatamente del 2,3% ad agosto e Draghi ha lasciato a Meloni un cuscinetto di spesa da 9 miliardi di euro. Nonostante questo, la partenza del nuovo Governo dovrà considerare dati inconfutabili di un deterioramento della fiducia degli investitori anche nei confronti del debito pubblico.
Il rischio concreto per i risparmi esiste tanto che Buoni Fruttiferi Postali e i Titoli di Stato senza costi né commissioni di collocamento e di rimborso e con una tassazione agevolata non bastano e devono convincere offrendo rendimenti eccezionali. Entrambi i titoli offrono la garanzia di rimborso almeno a scadenza e offrono interessi a scadenze regolari.
Per avere un esempio il nuovo BTP Italia o il Buono fruttifero 4×4 dedicati a chi vuole investire a lungo termine riconoscono interessi eccezionali. Il Buono Postale 4×4 è dedicato a chi vuole investire fino a 16 anni, contando su rendimenti a scaglioni crescenti; rimborsabile in qualsiasi momento entro il termine di prescrizione e, dopo 4, 8 e 12 anni, riconoscendo gli interessi maturati si ottiene un rendimento annuo lordo a scadenza al 3,00%.
Il BTP Italia ideato per i piccoli risparmiatori protegge dall’inflazione offrendo ogni sei mesi cedole rivalutate a cui si aggiunge la rivalutazione del capitale. Nel caso del nuovo BTP Italia 2030 la cedola minima reale garantita è dell’1,60%. A questo si aggiunge la differenza dell’inflazione acquisita attualmente pari al 7%.
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