Tra i settori emergenti con opportunità di alto rendimento c’è il CCUS (Carbon Caputer, Utilization and Storage) ma i trader lo ignorano ancora.
Riflettori puntati in questo periodo sul settore delle tecnologie per la cattura, il riutilizzo e lo stoccaggio della CO2 (CCUS), viste le succose opportunità di rendimento. La sempre maggiore adozione di tecnologie climatiche sta permettendo una crescita esponenziale, nonostante i rischi d’investimento ben noti. Aumenta anche l’interesse delle istituzioni, oltre che quello dei trader; una soluzione senza dubbio interessante per chi stia cercando investimenti sostenibili – in tutti i sensi – e, soprattutto, a lungo termine.
Fa strano pensare che una potenziale ‘miniera d’oro’ sia stata sottovalutata così, anche dagli investitori più esperti, pure rispetto ad altri ambiti legati sempre alla sostenibilità. L’obiettivo dichiarato di queste tecnologie è quello di ridurre l’impatto delle emissioni nell’atmosfera e lo slancio guadagnato di recente è soprattutto dovuto alle nuove politiche climatiche globali e alla rinnovata attenzione che la neutralità carbonica sta attirando su di sé.
CCUS, perché investire e quali rischi comporta: tutto ciò che sappiamo
I governi e le istituzioni si stanno muovendo già da diversi anni per incentivare la ricerca di soluzioni che possano mitigare le emissioni di C02, il documento più importante in questo senso è l’Accordo di Parigi. Tra i settori più in difficoltà nella cosiddetta decarbonizzazione ci sono quelli dell’acciaio, del cemento e dei trasporti ma le tecnologie avanzano a ritmi impressionanti – sia per efficienza che per scalabilità – fornendo alternative alle aziende che stiano perseguendo l’innovazione.
Carbon Capture, Utilization, and Storage (CCUS) è l’ambito che lavora per la cattura, il riutilizzo e lo stoccaggio della CO2 ed è ormai sulla bocca di tutti, anche perché si integra alla perfezione con un’idea di economia circolare, visto la trasformazione in carburanti sintetici e altri materiali utili. Al momento ha ricevuto sostegno da investitori istituzionali e da fondi ESG, per via della domanda crescente legata alla risoluzione dei problemi causati dai cambiamenti climatici.
Guidano il settore colossi come Carbon Clean Solutions, Climeworks e Occidental Petroleum ma è importante ricordare pure gli ETF tematici, tra cui iShares Global Clean Energy ETF e Invesco WilderHill Clean Energy ETF, e i fondi negoziati in borsa come Global X – S&P 500 Covered Call & Growth ETF e il First Trust NASDAQ Clean Edge Green Energy Index Fund.
I rischi per gli investitori, comunque, esistono e riguardano la competitività non sempre garantita in assenza di supporti governativi, le soluzioni proposte spesso non economicamente vantaggiose e gli scenari incerti sulle politiche fiscali e ambientali.