Molti si chiedono se il sabato deve intendersi giorno festivo o feriale, ma sono le norme vigenti che fugano ogni dubbio e indicano la risposta.
I giorni festivi sono dettagliatamente indicati dalla legge, ma tra essi non è compreso il sabato a meno che non coincida con una festività. Differenza tra giorni festivi e feriali e riflessi in ambito lavorativo
Tutti i lavoratori sanno o dovrebbero sapere che la Costituzione garantisce il riposo settimanale come diritto del lavoratore definito dall’art. 36. Infatti, nessun contratto collettivo o individuale può impedire ad una persona di goderne, per cui ogni patto in questo senso è considerato automaticamente nullo.
Ebbene, se il giorno del riposo è per antonomasia la domenica, è pur vero che anche il sabato in qualche modo beneficia della vicinanza con l’ultimo giorno della settimana e, perciò, da alcuni è ritenuto un giorno festivo o quasi. Il punto che vogliamo qui chiarire è il seguente: il sabato deve intendersi giorno feriale o festivo? Qual è la risposta della legge in proposito?
Non si tratta di una domanda fine a se stessa o di una semplice curiosità: infatti sapere la risposta esatta ha rilievo. Pensiamo in particolare ai datori di lavoro e alle persone che devono rispettare specifiche scadenze per cui si fa riferimento a giorni festivi e prefestivi. I dettagli.
Sabato giorno feriale o festivo? Ecco quali sono i giorni festivi previsti dalla legge
Vi è una legge ad hoc, la n. 260 del 1949, avente ad oggetto le disposizioni in materia di ricorrenze festive, che fa il punto e ci permette di capire con chiarezza quali sono i giorni festivi in Italia. Di seguito l’elenco di tutti i giorni festivi dell’anno:
- il primo giorno dell’anno (Capodanno);
- il giorno dell’Epifania (6 gennaio);
- il 25 aprile, anniversario della liberazione;
- il giorno di lunedì dopo Pasqua (“Pasquetta”);
- il primo maggio, festa del lavoro;
- il 2 giugno, festa della Repubblica;
- il 15 agosto, data dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (noto anche come “Ferragosto”);
- il giorno di Ognissanti (primo novembre);
- il giorno della festa dell’Immacolata Concezione (8 dicembre);
- il giorno di Natale;
- il giorno 26 dicembre (Santo Stefano).
Non solo. Sono da ritenersi giorni festivi anche tutte le domeniche e, limitatamente a ogni Comune, il giorno del Santo Patrono. Alla luce di ciò, appare già piuttosto evidente quale sia la risposta da dare alla domanda iniziale.
Il sabato è da includersi tra i giorni feriali
In considerazione dei giorni festivi indicati dalla legge e a meno che un certo sabato non coincida con le festività sopra indicate, questo giorno va inteso come giorno feriale. Perciò, per fare un esempio, se l’8 dicembre è un sabato, quel giorno sarà festivo altrimenti se sabato è il 9 dicembre, quel giorno sarà feriale.
Ma che cosa sono esattamente i giorni feriali? Ebbene, questi ultimi altro non sono che giorni lavorativi, ossia i giorni che, sul calendario, non sono indicati in rosso. Nell’ambito dei giorni feriali si svolge la quotidiana attività lavorativa negli uffici e in qualsiasi altro luogo di lavoro. Gli uffici pubblici e privati nei giorni feriali sono regolarmente aperti.
Vero è però che non tutte le attività di lavoro si svolgono di sabato: pensiamo ai negozi che restano solitamente aperti, ma pensiamo anche agli studi professionali o alle banche che, in genere, sono chiusi al sabato.
La differenza essenziale tra giorni festivi e giorni feriali
Occorre aver ben chiaro dove collocare il sabato, siccome la differenza tra giorni festivi e feriali ha una primaria importanza per la legge. Pensiamo ad es. al giorno di scadenza per l’esecuzione di un adempimento in un giorno festivo: in questi casi la scadenza è prorogata di diritto al primo giorno seguente non festivo. Per es. se un legale deve depositare le memorie e l’ultimo giorno utile cade di domenica oppure in uno dei giorni festivi elencati in precedenza, allora l’adempimento va a collocarsi al primo giorno feriale successivo (lunedì).
Soprattutto, la differenza tra giorni festivi e feriali conta per il lavoro. Per i giudici lavorare nei festivi infrasettimanali (ad es. primo novembre) non è un obbligo, neanche se è indicato sul contratto.
In buona sostanza, l’azienda non può esigere la prestazione lavorativa in giornate festive, e ciò nemmeno se il lavoratore ha detto sì alla data della firma del contratto individuale di lavoro. Perciò le clausole così firmate sono annullabili e senza effetto. Infine, è altrettanto vero che il dipendente che invece sceglie di lavorare durante un giorno festivo avrà diritto ad una paga più alta.