In un contesto che corre e si modifica con accelerazioni supersoniche, a volte l’inazione si rivela la chiave vincente: la spiegazione del paradosso
Nel mondo del trading siamo abituati a pensare che per guadagnare ci debba essere un’azione costante: comprare, vendere, analizzare grafici, seguire notizie e prendere decisioni in fretta. In un certo senso è così, chi non si muove e non segue le oscillazioni di mercato rimane indietro.
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Tuttavia, ci sono da analizzare alcune variabili che sembra vadano contro questo modo di pensare: il paradosso dell’inazione intende spiegare proprio queste dinamiche. In altre parole, semplificando, a volte il modo migliore per fare soldi è non fare nulla.
Attenzione però, non vogliamo buttarvi sulla cattiva strada: per guadagnare bisogna studiare e impegnarsi, ma a volte anche il mettersi in pausa è essenziale. Questo in un primo momento può sembrare controintuitivo, ma quando si studia il comportamento dei mercati, si scopre che esistono momenti in cui l’azione impulsiva può portare a errori costosi.
La Fomo, ovvero la tendenza a non riuscire a sentirsi tirati fuori dai giochi, messi in disparte, spesso influenza i trader e li spinge a continuare ad agire anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Nel trading, quando il mercato è confuso e le informazioni sono contrastanti, molti trader agiscono per timore di perdere un’opportunità. In realtà, perdendo l’opportunità, si potrebbe anche acquisire un vantaggio maggiore. Ma come?
Cos’è il Paradosso dell’Inazione
Il Paradosso dell’Inazione si basa sull’idea che il mercato attraversa periodi in cui le informazioni disponibili sono insufficienti o addirittura contrastanti. In queste fasi, agire frettolosamente rischia di far fare errori. Per esempio, immaginate di dover decidere se comprare o vendere un’azione in un momento in cui le notizie sul mercato sono confuse: alcuni analisti stanno dicendo che il prezzo salirà, altri sostengono il contrario.
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Molti trader, spaventati dall’idea di perdere un’opportunità, agiranno impulsivamente. Questo agire impulsivo è un 50/50: come una roulette russa, può andar bene o male. Invece, scegliere di non agire – ossia di restare in attesa – permette di osservare meglio l’evoluzione della situazione e di prendere decisioni più ponderate.
Come sfruttare il Paradosso dell’Inazione
Un modo pratico per mettere in pratica questo concetto è osservare il comportamento degli altri trader. Spesso, quando la maggior parte del mercato agisce in preda all’impulsività, le opportunità reali emergono subito dopo che il mercato si stabilizza. Adottare il Paradosso dell’Inazione significa anche imparare dalla teoria dei giochi e dalla finanza comportamentale.
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Questi campi, infatti, studiano come e perché gli investitori commettono errori dovuti a bias cognitivi, ossia pregiudizi inconsci che portano a decisioni sbagliate. Per esempio, il “bias del panico” spinge molte persone a vendere in fretta quando vedono un improvviso calo del mercato, mentre un trader informato potrebbe invece scegliere di rimanere fermo, aspettando che il mercato si riprenda e, di conseguenza, realizzando guadagni. Una perdita non è mai vera, fin quando non si vende.
Il Paradosso dell’Inazione ci insegna una lezione fondamentale: in un mondo dominato dalla fretta e dall’azione immediata, saper aspettare e riflettere può trasformarsi in un vantaggio competitivo. In sostanza, guadagnare “facendo quasi nulla” non significa fregarsene ma avere la capacità di osservare, analizzare e agire con consapevolezza, evitando errori che derivano dall’azione impulsiva, prendendo ispirazione dai più bravi.