Quando il mercato scivola, c’è chi chiude tutto e chi, invece, si ferma a guardare meglio. A volte, proprio nei momenti di incertezza si nascondono le opportunità più interessanti.
Basta un grafico che cambia, una raccomandazione positiva, un prezzo che sembra troppo basso per non accendere qualche domanda. E se un ribasso fosse solo una parentesi prima del prossimo slancio? Alcuni lo ignorano, altri lo studiano.

Lorenzo non è un trader di professione, ma da qualche mese si è appassionato ai titoli italiani, soprattutto a quelli che tutti sembrano evitare dopo un calo. La scorsa settimana, scrollando le notizie finanziarie, ha deciso di fare un salto su MarketScreener per capire cosa stesse succedendo. Nessun software complicato, solo l’abitudine di informarsi in modo diretto. Così ha trovato due nomi noti, Intesa Sanpaolo e Unicredit, con numeri che lo hanno fatto riflettere. E ha cominciato a osservare con attenzione.
Intesa Sanpaolo: tra fondamentali solidi e margine di crescita
Il titolo Intesa Sanpaolo ha chiuso a 3,90 euro, ma secondo gli analisti il suo prezzo obiettivo medio si aggira intorno a 5,09 euro. Il margine di crescita stimato è del +30,51%. Un segnale forte, soprattutto se accompagnato da una raccomandazione media “Buy” basata su 20 analisti.

Lorenzo nota che il livello di supporto di breve periodo si trova attorno ai 3,75 euro, un’area tecnica che in passato ha già mostrato resistenza alla discesa. Se il titolo dovesse rimbalzare da lì, potrebbe tornare verso i 4,10 euro nel breve termine. Guardando più avanti, il livello chiave di medio periodo è a circa 4,50 euro, soglia tecnica e psicologica che precede il target di lungo termine.
Quel +30% non rappresenta una promessa, ma una possibilità concreta se i fondamentali reggono e il mercato riprende fiducia. Lorenzo, che non ha fretta di acquistare, preferisce osservare. E intanto riflette: “Vale la pena aspettare che torni in alto per accorgermene, o ha senso iniziare a considerarlo adesso?”
Unicredit: segnali di accumulo consapevole
Il caso di Unicredit è simile, ma con sfumature diverse. Il prezzo di chiusura è 42,65 euro, mentre il prezzo obiettivo medio degli analisti è 52,48 euro, con un potenziale di crescita del +23,04%. La raccomandazione media “Accumulate” indica che il titolo è considerato interessante in una logica graduale.
A livello tecnico, il supporto di breve si colloca attorno ai 41 euro. Una tenuta di questa soglia potrebbe aprire la strada verso la prima resistenza a 45 euro, mentre nel medio-lungo termine la soglia dei 50 euro resta una zona chiave.
Lorenzo non si aspetta fuochi d’artificio, ma valuta l’idea di costruire una posizione nel tempo. “Posso iniziare piano, senza aspettare il momento perfetto,” pensa. In fondo, anche i grandi investimenti iniziano da piccole decisioni prese con consapevolezza.
Lorenzo non ha ancora cliccato su “compra”, ma qualcosa è cambiato. La sua attenzione è diventata metodo, e i numeri non sono più solo dati: sono indizi. E tu? Che lettura dai ai ribassi del mercato?