Le istituzioni mettono a disposizione un bonus da più di ventimila euro ma le domande andranno inviate entro il 16 gennaio prossimo.
La finestra temporale per l’invio delle domande è stata aperta lo scorso 5 settembre 2024 e verrà chiusa nei prossimi giorni, il 16 gennaio. Di cosa si tratta? Di un bonus messo a disposizione dalle istituzioni, un contributo massimo di cinquantamila euro che fa parte del Piano Strategico della PAC 2023-2027 per l’insediamento di nuovi imprenditori. Questo verrà erogato in due tranche, con importi che varieranno a seconda della localizzazione delle aggregazioni produttive, aiuti più sostanziosi andranno alle realtà di montagna.
In ogni caso, per presentare la propria domanda si dovrà utilizzare il Sistema Informatico delle Conoscenze, facendo attenzione a inserire i dati correttamente sulla piattaforma, evitando incompletezze. L’ammissibilità delle richieste e il via libera all’erogazione dei fondi sarà in mano alla Direzione Generale, che valuterà le istanze pervenute durante l’istruttoria. Insomma, un’occasione parecchio interessante, soprattutto per le nuove generazioni che credono nello sviluppo sostenibile. Vediamo quindi i parametri da rispettare.
Contributi fino a 50mila euro per i giovani agricoltori in Lombardia: parametri e requisiti
A poter richiedere il bonus della Regione Lombardia per i giovani agricoltori saranno quei soggetti che si insedieranno per la prima volta in un’azienda agricola come titolari di un’impresa individuale o che comunque siano rappresentanti legali di società agricole (di persone, di capitali oppure cooperative). In generale la società dovrà avere sede all’interno del territorio regionale (almeno il cinquanta per cento della superficie deve essere utilizzata), così come – se presente – il centro aziendale.
Il contributo da massimo cinquantamila euro è indirizzato a quei soggetti che rientrino nella fascia d’età compresa tra i diciotto e i quarantuno anni, con l’attività agricola avviata entro i ventiquattro mesi precedenti all’inoltro dell’istanza – la data d’inizio potrà essere certificata dall’apertura della partita IVA.
E non solo perché, come ulteriore parametro da rispettare, ogni candidato dovrà possedere un titolo di studio universitario in ambito agricolo, forestale, alimentare, ambientale, veterinario o in scienze naturali o in alternativa un diploma di scuola secondaria di secondo grado con indirizzo agricolo. Ammessi anche i candidati con una qualifica di scuola secondaria di primo grado se con alle spalle almeno tre anni di esperienza professionale nel settore agricolo.