Gli NFT crollano superano il 60%: ne soffrono anche le crypto o ne usciranno immuni? Vediamo di comprendere le dinamiche che stanno influenzando il settore
Il mercato degli NFT (Non-Fungible Token) ha subito un crollo significativo negli ultimi tempi, con un calo del volume di scambi superiore al 60% registrato da dicembre 2024. L’inizio di questo 2025 è stato la conferma dello stesso trend di ribasso. Il calo drastico ha sollevato preoccupazioni sulla sua potenziale influenza sul mercato delle criptovalute.

Come potrebbe influenzare le cripto? Di riflesso il mercato delle monete digitali avrà ripercussioni significative? Per comprendere appieno queste dinamiche dobbiamo fare un passo indietro per coloro che non sono a conoscenza della funzione degli NFT. Si tratta di una sorta di figurine digitali: hanno valore in quanto nella loro unicità possono essere scambiate. La funzione è simile alle carte dei collezionisti ma in questo caso si tratta di realtà completamente virtuali, che esistono solo su internet.
Ogni NFT è un file digitale speciale (può essere un disegno, una GIF etc) che ha una specie di certificato digitale che dice: “Questo è l’originale!”. Anche se qualcuno può copiare l’immagine, solo chi possiede l’NFT ha quello vero, come un’opera d’arte firmata dall’artista. Il suo valore è ovviamente impalpabile, proprio come quello delle crypto: esiste perché noi lo facciamo esistere, ma non è tangibile perché non è presente nel mondo concreto.
Cosa c’entrano le criptovalute con gli NFT
Cosa c’entrano le cripto con tutto ciò? Le criptovalute vengono utilizzate per venderli e comprarli: sono le monete di scambio per questo commercio. Sono scambi sicuri perché con la tecnologia blockchain viene tutto registrato su una specie di grande quaderno digitale: la blockchain tiene traccia di chi possiede cosa.

Negli ultimi anni gli NFT sono diventati molto popolari, ma oggi stanno perdendo valore perché molte persone li considerano troppo rischiosi, e dopo il grande boom dovuto alla novità legata alle crypto, sempre più investitori li stanno valutando come inutili.
I token unici che rappresentano la proprietà digitale di questa sorta di opera d’arte ebbero un’impennata sulle vendite nell’ormai lontano 2021: volumi di scambio record avevano interessato sempre più investitori, il trend però ha iniziato a invertirsi negli anni successivi, e in questi mesi ha subito una grave contrazione.
Perché? Quali sono le dinamiche che hanno fatto invertire il sentiment degli investitori? E soprattutto, come inciderà tutto ciò sulle monete di scambio digitali che invece si affermano sempre di più come valute per il mercato globale?
Il perché del crollo del mercato NFT
Il crollo del mercato NFT è stato causato da diversi fattori. In primis una questione di speculazione e sopravvalutazione legata alla novità presentata sul mercato. Nel tempo non sono riusciti a mantenere il valore, perché non era reale ma legato all’entusiasmo degli investitori.
In secondo luogo gli NTF non hanno valore d’uso, si sono quindi rafforzati in una ristretta nicchia di investitori che avevano denaro ‘in esubero’ da poter investire in questa particolare forma d’arte, del tutto poco fruibile (l’NFT non è proprio come un quadro che puoi appendere o una moneta rara che puoi incorniciare e tenere sulla scrivania).
A ciò si aggiunge anche l’impatto ecologico di alcune blockchain utilizzate per gli NFT che ha allontanato acquirenti sensibili all’ambiente.
Il crollo del mercato NFT avrà risvolti sul mercato delle criptovalute?
Quando il mercato NFT subisce un crollo, questo può influenzare negativamente il mercato crypto per diversi motivi. In primis un calo nel volume di scambi degli NFT può ridurre la domanda di criptovalute, portando a una diminuzione del loro valore, in secondo luogo anche il sentiment pessimistico generato dal crollo del mercato NFT potrebbe diffondersi fino al mercato cripto.
Sicuramente quest’ultimo è molto più diversificato e ampio, ma i fenomeni che potrebbero scorgersi sono ad esempio una riduzione di liquidità e un crollo di quelle crypto che hanno stretta dipendenza con lo scambio di determinati NFT.
La grande domanda ora è: questo crollo può quindi innescare un effetto domino sulle criptovalute? Ethereum, utilizzato per la maggior parte delle transazioni NFT, ha già perso il 15% del suo valore, mentre il mercato crypto complessivo ha bruciato 13,7 miliardi di dollari. Quindi sì, è innegabile che un riflesso sul mercato cripto si sta avendo.
Meccanismi di contagio: perché il crollo NFT si riflette sulle crypto?
Il declino del mercato NFT ha innescato una serie di effetti domino che abbiamo accennato poc’anzi. Analizziamoli nel dettaglio:
1. Liquidazioni forzate e margin call
Molti investitori hanno utilizzato i loro NFT come collaterale per ottenere prestiti in criptovalute o per aprire posizioni in leva finanziaria. Il crollo del valore degli NFT ha quindi costretto i trader a vendere criptovalute per coprire le perdite, generando oltre 100 milioni di dollari in liquidazioni forzate.
2. Il mercato abbandona gli asset speculativi
I dati mostrano che il 63% degli investitori ha ridotto l’esposizione a strumenti altamente speculativi, come NFT e altcoin, rifugiandosi in asset più stabili vista l’instabilità generale dei mercati finanziari.
3. Effetto psicologico e panico di mercato
Nel settore crypto, la fiducia degli investitori è un fattore chiave. Eventi simbolici, come gli influencer che raccontano di aver venduto i propri NFT, hanno scatenato vendite di panico cross-market, dimostrando quanto il sentiment possa amplificare il ribasso. Bitcoin, pur avendo una bassa esposizione agli NFT, ha comunque perso il 2,4%, segno che l’effetto contagio non risparmia nessuno. A pagare di più tutte le crypto legate di più agli NFT: Ethereum con il -15%, Solana con il -6%.
C’è un futuro per gli NFT? Tendenze contrastanti
Nonostante il crollo, alcuni segmenti del mercato NFT stanno mostrando segnali di resilienza:

- Gli NFT legati all’intelligenza artificiale hanno generato 243 milioni di dollari in transazioni, dimostrando che le applicazioni innovative continuano ad attirare capitali.
- I token utility-based (legati a servizi e funzioni concrete) sono cresciuti del 18%, segnale che gli investitori si stanno spostando verso asset con un valore d’uso reale.
- Progetti come Doodles su Solana stanno attirando nuovo capitale, suggerendo che il mercato NFT non è morto, ma si sta evolvendo.
In sintesi, molto probabilmente ciò che andrà avanti sarà ciò che avrà un valore reale dal punto di vista di utilizzo, i progetti NFT più impalpabili, in un momento di instabilità finanziaria dei mercati come quello di oggi, potrebbero sparire nel breve termine. Non si estingue il settore, ma si evolve.
Previsioni per il 2025: recupero o ulteriore discesa?
Gli analisti sono divisi su cosa succederà nei prossimi mesi. Le previsioni principali sono due: in un’ottica ottimista, secondo CryptoPresales, gli NFT con un’utilità reale potrebbero registrare una ripresa del 30%, grazie a un consolidamento del settore. Con una proiezione in uno scenario più critico, invece, si prevede un’ulteriore contrazione dell’11%, a causa della continua riduzione della liquidità nel settore e della sfiducia degli investitori.
Per gli investitori, la chiave è monitorare le correlazioni tra NFT e crypto, evitando mosse impulsive e puntando su asset con fondamentali solidi. La volatilità è sempre stata parte integrante del settore: il vero valore lo farà la capacità di adattarsi alle nuove tendenze.