Riscatto di una lavoratrice precaria: un contratto a termine diventa indeterminato e gli cambia la vita.
La principale esigenza del cittadino medio è stabilizzarsi lavorativamente. Bonus e interventi di Welfare offrono poco, rispetto la realtà dei fatti: tutto costa di più, e vivere soli è “sopravvivenza”. Scoprire che un contratto a termine diventa indeterminato, migliora la vita. C’entrano solo le mansioni? La sentenza n. 8661 del 31 agosto 2024 del Tribunale di Roma Sezione Lavoro, attua una rivoluzione concettuale e pratica.

La sentenza si rifà alla condizione di discrepanza tra una clausola del contratto a termine, rispetto quanto compiuto dal lavoratore. Interviene una regolarizzazione ex tunc.
Vuol dire che retroattivamente si trasferiscono gli effetti di un contratto da determinato che diventa indeterminato. Ma è davvero così facile?
La questione è saltata fuori nel caso di una lavoratrice del settore farmaceutico e biomedicale, la quale impiegata a tempo determinato nella multinazionale, ha vissuto proprio delle discrepanze tra contratto e quanto effettivamente posto.
Nel primo contratto risultava impiegata in sostituzione con “scorrimento” ed è stata proprio questo unito ad un altro dettaglio, a far decidere il tribunale di Roma con una sentenza a suo favore.
Contratto determinato diventa indeterminato: come rendere il sogno, realtà!
Bisogna che ci sia la “causale di scorrimento”. Il Tribunale di Roma ha smascherato l’irregolare utilizzo del sistema . Se a questa dicitura si aggiunge un’opera che non combacia con la mansione atta a sostituire il collega, si configura l’abuso di flessibilità. Come agire?

È responsabilità del datore di lavoro controllare che ci sia nesso tra quanto stabilito e concretamente realizzato. Se non c’è allineamento, la conversione automatica, diventa imprescindibile. Poiché la presenza di incongruenze vige come un onere probatorio dinamico: il lavoratore potrebbe sistemarsi rispetto le inadempienze di chi lo ha assunto.
Certamente, se il datore però riesce a comprovare il nesso, la situazione non muterà a favore del lavoratore. In ogni caso, è un rischio economico esponenziale per le aziende la “conversione ex tunc con retroattività integrale”.
Perché significa che fin dall’inizio, il rapporto di lavoro “determinato”, si converte in indeterminato! Quindi, ammanchi retributivi e contributivi, ma anche ferie non godute, sono un diritto per il lavoratore!
In contesti come quello della multinazionale biomedicale e farmaceutica della lavoratrice, è però a volte molto difficile riuscire a definire le tipologie di lavoro. Poiché essendoci fasi operative diversificate, potrebbe risultare non raro trovare dei cavilli che estendono e differenziano il lavoro rispetto quanto dichiarato.
La sentenza sostiene i lavoratori, perché i contratti diventano a “rischio” per il datore, che deve regolarizzare al più presto. La gestione è quotidiana e avviene mediante audit interni sulle effettive mansioni. Il lavoratore può difendersi, annotando sistematicamente le attività svolte per garantire la causale scorrimento.
La causale di scorrimento è lo strumento che garantisce con le “causali di sostituzione a cascata” insieme al nesso/discrepanza tra quanto stabilito e fatto, la tutela degli interessi del lavoratore che si sistema a tempo indeterminato.