Il condominio può comminarti una sanzione da oltre 40.000 euro se commetti questo errore

Si può arrivare fino in Cassazione per questo errore in condominio? La sanzione che spaventa è frutto di una sentenza che ha fatto giurisprudenza.

Controversie tra condomini, roba quotidiana, ma non è lo stesso quando si chiama in causa la Cassazione per una errore, in apparenza banale, che fa crescere l’ammontare punitivo a somme così elevate. Analisi di episodio e risoluzione: cos’è successo in questo condominio.

sfondo palazzo condominio e monete euro con punto esclamativo
Il condominio può comminarti una sanzione da oltre 40.000 euro se commetti questo errore- Trading.it

Protagonista della vicenda, la proprietaria di un B&B di Milano, la quale è stata costretta a pagare la cifra di 40 mila euro, proprio dal condominio. La Cassazione l’ha obbligata dopo anni di battaglie legali. Tutto è partito proprio dai vicini, i quali volevano impedire l’attività di accoglienza. 

La domanda è però lecita: com’è stato possibile? Più che altro perché bisogna comprendere quanto si estende il potere degli inquilini nell’evitare gli affitti brevi. Nel 2018 la proprietaria ha perso la causa di primo grado contro la stabile, e il giudice aveva stabilito una penale nel caso in cui l’attività fosse proseguita: pagare 100 euro al giorno.

Non è mancato il ricorso della destinataria della sanzione. Questa aveva richiesto in attesa della sentenza definitiva, se avesse potuto godere di una sospensione del provvedimento. L’istanza di sospensione è stata accolta, e lei ha proseguito con l’attività di accoglienza. Ma è qui che la questione si è complicata.

Sanzione per errore in condominio: la battaglia legale dall’esito inedito

La vicenda si è protratta per anni, anche perché la proprietaria del B&B è davvero arrivata a pagare 40 mila euro di sanzione, proprio perché in condominio ha commesso il seguente errore.

banconote euro in mano
Sanzione per errore in condominio: la battaglia legale dall’esito inedito- Trading.it

La causa civile è andata avanti fino in secondo grado e al verdetto del 30 aprile del 2022: la ragione è stata data al condominio. La sentenza riattivava la sanzione “bloccata” alla proprietaria, la quale ha dovuto sborsare l’esosa somma per il periodo di attività lavorativa del suo B&B tra il 2019 e marzo 2020. Periodo di stop per tutti, a causa del lockdown.

Chi aveva ragione? Non si è trattata di una diatriba nuova, è tutt’oggi comune in condominio. Ad essere inedita è stata la risposta giurisprudenziale. Perché mai era stato vietato l’affitto breve, dato che l’assemblea condominiale non ne avrebbe il potere. Quindi, anche in questo caso, la decisione doveva essere a favore della proprietaria. Invece, è avvenuto il contrario.

C’è stata una grossa svista. Il regolamento condominiale aveva delle pericolosissime clausole per la proprietaria del B&B. Queste vietavano all’unanimità l’esercizio di alcune attività, tra cui proprio quella di accoglienza.

Divieto anche per centri massaggi, studi professionali, e tutto ciò che avrebbe potuto in qualche modo ledere la serenità, il decoro e la sicurezza dei condomini. Nel proprio appartamento c’è totale libertà, ma tra i diritti degli altri c’è il rispetto di questi dettami.

Come avrebbe potuto risolvere a proprio favore la questione la proprietaria? Richiedendo una modifica del regolamento con consenso unanime di tutti gli altri. È scontato ribadire che in questo caso, dato l’accanimento durato anni, mai e poi mai gli altri inquilini, avrebbero accettato.

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