Il pignoramento anticipato salva i risparmi dal comportamento irregolare dell’amministratore condominiale. Essere prudenti non è mai un errore!
Chi dice che “essere troppo prudenti sia esagerato”, probabilmente non si è mai trovato nella condizione in cui si possono perdere dei risparmi sudati cari. Il comportamento dell’amministratore condominiale dovrebbe essere regolare, ma alcune volte anche se sembra così, in realtà commette irregolarità.

Mediante il pignoramento preventivo ci si può tutelare dal comportamento poco pulito dell’amministratore condominiale. Lo strumento per compiere ciò è il sequestro conservativo, una misura cautelare per proteggere il patrimonio condominiale da chi abusa del suo potere.
Può succedere quando un professionista paga più del dovuto, oppure se l’amministratore di condominio preleva somme dalle casse condominiali o falsifica le fatture. Al fine di evitare di trovarsi senza soldi in maniera inaspettata, la giurisprudenza interviene confermando la validità di questo strumento.
Lo conferma l’ordinanza del 23 febbraio del Tribunale di Bolzano che ha confermato il decreto e citato in giudizio un’amministratrice che gestiva con gravi irregolarità il denaro del condominio, provocando ammanchi. Con il Decreto è stato posto il sequestro conservativo di tutti i beni della professionista, vittima dell’amministratrice. È l’art. 671 del c.p.p. che conferisce il potere di sequestro al giudice, e l’ordinanza lo ricorda. Il sequestro concerne l’esecuzione forzata eventuale o successiva, qualora l’esistenza del diritto di credito, sia accertata al termine della causa di merito.
Si rendono inefficaci gli atti a disposizione del bene realizzati dopo la misura preventiva, e si garantisce mediante custodia, la permanenza del bene entro il patrimonio del debitore, proprio per difendersi dal creditore che lo aggredisce. In sostanza, con il sequestro conservativo ante causam o nelle more del giudizio di cognizione, si evita che il debitore perda i beni che nel patrimonio figurano come garanzia generica, ai sensi dell’art. 2740 del c.c., facendo cadere gli intenti irregolari dell’amministratore condominiale.
Se il comportamento dell’amministratore condominiale è irregolare, agire così
L’obiettivo è conseguire il futuro ristoro della vittima dopo il pregiudizio economico causato dall’amministratrice con il suo comportamento. Pure nel caso in cui abbia agito a danno anche di altri condomini. Cosa si evince da questa vicenda?

Generalmente per ottenere il provvedimento, servono sia la presumibile esistenza del diritto di credito vantato dal ricorrente, in linguaggio giuridico il fumus boni iuris. Ed anche la fondata preoccupazione di perdere la garanzia del proprio credito dal patrimonio, cioè il periculum in mora. Entrambe le condizioni si sono verificate nel caso in esame.
Per la prima, perché l’amministratrice avrebbe affermato le proprie irregolarità, anche se per email. Mentre per la seconda si era confermata dal consolidamento della possibilità di vendita di un’unità immobiliare di proprietà dell’amministratrice, e l’esistenza di un decreto ingiuntivo nei suoi confronti da parte di un altro creditore.
Il Tribunale di Bolzano interviene in questo modo con la misura cautelare, che si specifica viene considerato una sorta di “pignoramento anticipato”, dato che è eseguito nelle stesse modalità del pignoramento, e nel caso in cui ci sia la sentenza di una condanna esecutiva, si converte nel pignoramento automatico.