Studiare il calendario fiscale 2025 significa rispettare scadenze, e mettersi al pari con la gestione dei propri risparmi. Come essere in regola? Gli ultimi aggiornamenti spiazzano.
Ciò che mette più in difficoltà i cittadini, è l’ondata di novità che li assale proprio come l’alta marea. Che ci siano delle scadenze in merito alla questione non è una sorpresa, ma è il contorno a fare la differenza. L’associazione dei dottori commercialisti è ben aggiornata sul tema, non solo condividendo le informazioni del caso, ma mettendo in evidenza la più corretta modalità di gestione. Qual è il peggior rischio? Che data la complessità si perdano di vista alcuni punti focali e si cada in errore!
Come non sbagliare? In primis, sarebbe opportuno partire dalla constatazione che le modifiche non sono fatte per complicare il quadro vigente, bensì per porne in essere la giusta semplificazione. Appunto, la ratio di partenza è proprio questa, quella di rendere un tema così astioso in principio, più facile da gestire durante lo svolgimento. Proprio per averne una conclusione vantaggiosa.
Problema dei problemi però, la mancata e adeguata divulgazione potrebbero essere due condizioni difficili a cui far fronte una volta commesso il guaio.
Come se non bastasse, sono anche i software sempre più sofisticati ad essere grandi protagonisti. Ma si conferma che non basta saper accedere online al portare di riferimento, ma quanto saperci navigare dentro. Con queste indicazioni lo si può fare senza commettere guai, ma occhio ai tranelli, perché oltre a mancare le date ci sono altre questioni da non sottovalutare.
Semplificazione e digitalizzazione sono le prime due parole chiave che introducono la questione: come inserirle in un contesto in cui si esauriscono nuove date e altrettanti strumenti fiscali ai cittadini sconosciuti? Sono queste tra le principali novità che rendono il calendario fiscale 2025 molto più complesso rispetto a quello del 2024. Ma cosa dice ADC? Che le novità sono… insostenibili!
Ecco che la paura di non arrivare a fine mese, oltre a quella di tardare le scadenze, entra in gioco proprio in questo momento. Se l’associazione dei dottori commercialisti si è esposta così tanto, affermando per prima che si tratta di un sistema che non è affrontabile, allora c’è da temere il peggio. Troppi aggiornamenti ed evoluzioni tutte in una volta non fanno bene ad una società palesemente in difficoltà economicamente parlando, specie davanti le tasse.
Il calendario fiscale 2025 non ammette ritardi, ma sono le nuove scadenze che hanno fatto affermare a questo gruppo di rivedere gli aspetti in questione. E non solo queste ultime, perché c’è una mancanza di coordinamento sempre più evidente. È stato introdotto un concordato svincolato dalla dichiarazione dei redditi, il quale comporta nuove scadenze che non tengono conto dei tempi adeguati per la lavorazione che serve da parte degli studi professionali.
L’approccio è considerato come una mancanza di rispetto per ambe le parti in gioco, cittadini e professionisti. A questo si aggiungono altre critiche, come quella diretta alla presenza di una politica fiscale del tutto inadeguata, dato che è maggiormente orientata al recupero del gettito invece che di una riforma che attui una crescita economica degna. Troppa passività, e poca espansione, si richiede una rimodulazione?
In merito alla rimodulazione si insiste sull’effettuare delle modifiche del calendario fiscale aggiornato, tenendo conto delle esigenze concrete che hanno gli studi dei commercialisti anche rispetto le operazioni e i tempi da soddisfare. La stessa separazione della scadenza del concordato dal termine di presentazione della Dichiarazione dei redditi, è vista come un raddoppio di adempimenti che confonde ancora di più la gestione della fiscalità. Quali sono i momenti che non bisogna dimenticare?
Visti i nuovi strumenti che determinano un raddoppio, si passa ai tempi concreti. Si conferma un anticipo nella presentazione telematica della dichiarazione dei redditi. L’anticipo è al 15 aprile. Viene inoltre introdotto il Concordato Preventivo Biennale, strumento che permette ai contribuenti di definire in maniera preventiva la propria posizione fiscale per due anni a venire. Quando scade la possibilità di usufruirne? Il 31 luglio 2025.
Segue anche la modifica per l’inoltro del Modello 730 al 30 settembre 2025, ma generalmente per la dichiarazione dei redditi si resta al 31 ottobre. Mentre è entro il mese di giugno che è necessario effettuare il versamento del saldo delle imposte del 2024, con un primo acconto per il 2025.
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