Da mesi ormai le famiglie sono costrette a subire rincari di beni indispensabili come carburante e alimentari. Tra queste in particolare il caffè, oggi ancora più caro agli italiani.
A pesare sui portafogli e aumentano la percezione della graduale perdita del potere d’acquisto gli alimenti legati alle commodity alimentari.
Nessun’altra industria sembra essere stata più influenzata dai fenomeni climatici come quella dell’agricoltura, che naturalmente trae il suo nutrimento proprio dalle condizioni di luce, calore e umidità. Il settore dell’industria alimentare è tra quelle oggi direttamente influenzate da tre variabili in sinergia tra loro: cambiamenti climatici, costo dell’energia e interruzioni nella catena di approvvigionamento.
Se il buongiorno si vede dal mattino, i recenti aumenti hanno intaccato pesantemente anche uno degli appuntamenti di rito degli italiani, la colazione al bar. Tutti i tradizionali prodotti, caffè, cornetto, spremuta d’arancia e persino l’acqua in bottiglia hanno subito rincari con incrementi percentuali a doppia cifra. Secondo la rilevazione fatta da Federconsumatori, in tutta Italia, il caffè è aumentato tra il 17% e il 18%.
Per una colazione composta da un cappuccino e un cornetto il costo medio è passato da 2,43 euro del 2021 a 2,84 euro del 2022, per un incremento di circa il 15% che ammonta a più di 106 euro di spesa in media all’anno. Ancora più evidente la situazione se si consuma al tavolo. Gli incrementi possono arrivare dal 22% al 48% del costo degli stessi prodotti consumati al banco.
Le piantagioni di caffè sono state interessate da problemi che ne hanno rallentato la produzione fin dall’inizio del 2021. Mentre i torrefattori faticano ad approvvigionarsi, le quotazioni di mercato nel giro di un anno sono raddoppiate e non smettono di crescere. Il prezzo del caffè varietà arabica, hanno di nuovo aggiornato i massimi dal 2011, arrivando fino a 2,60 dollari per libbra, circa 4,50 euro al kg. Le condizioni climatiche estreme di gelate e siccità alternate hanno nei mesi scorsi influito soprattutto sulle piantagioni di caffè brasiliane.
Si tratta di rincari che vanno comunque spesso ben oltre il livello dell’inflazione e che in molti casi non trovano una giustificazione sui prezzi di mercato. Ecco perché il fenomeno speculativo parte questa volta dalle vendite al dettaglio, con i commercianti che cercano di compensare i rincari della loro attività. A testimoniare questa tendenza il rincaro record dell’acqua. Una bottiglia da mezzo litro venduta nei bar del Sud Italia aumenta del 45% rispetto al 2021.
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