La novità che favorisce donne con figli: loro possono ottenere il bonus disoccupati di mese in mese, ma per gli altri non è valido
Le mamme disoccupate da quest’anno possono ottenere un doppio aiuto. Il Governo, come ha più volte ripetuto, ha preferito investire più denaro nelle famiglie, anche per supportare i genitori che si trovano in difficoltà economicamente, per non far perdere speranza e coraggio a chi volesse mettere su famiglia ma non se la sente per per le difficoltà economiche.
In questo caso si tratta proprio di un bonus rivolto a chi il lavoro non ce l’ha ma che come pubblico si riferisce a una sezione molto ristretta, ovvero le donne mamme. Chi fa figli e non ha un lavoro può ricevere un bonus mensile che si somma anche a tante altre agevolazioni, e che permette alle famiglie di assicurare almeno le spese primarie per i propri figli.
L’unico intoppo relativo al bonus è che si rivolge a mamme che ne hanno avuto informazione: coloro che non sono mai venute a conoscenza del bonus molto probabilmente non faranno in tempo a richiederlo perché si tratta di un contributo economico erogabile solo a chi fa richiesta nei primi sei mesi di vita del figlio nato. Visti i tempi di richiesta relativamente ristretti è bene informarsi prima su come poter inviare domanda e qual è il contributo da poter richiedere.
Bonus disoccupati per le mamme: come richiederlo entro i 6 mesi di nascita
L’assegno di maternità, o anche definito bonus disoccupati, viene versato dall’INPS ai Comuni, ciò significa che il Comune diventa l’intermediario tra l’ente e le persone richiedenti. Nel 2024 il bonus è aumentato con la rivalutazione del 5,4% del sussidio.
In questo modo è stato portato fino ad un massimo di 404,17 euro mensili per 5 mensilità totali. Si potranno quindi ricevere 2.020,85 euro, ma solo previa comunicazione al comune di residenza della nascita del nuovo arrivato a cui andrà associata la domanda per il bonus nel caso in cui la mamma sia senza lavoro.
Attenzione però, la denominazione del bonus può variare da Comune a Comune, ciò significa che presentandovi agli sportelli sarebbe meglio esplicare la situazione e ciò di cui avete bisogno, in modo da non creare confusione con il nome assegnato all’agevolazione. Inoltre, prima di far domanda bisogna richiedere il proprio ISEE: l’agevolazione riguarda solo i nuclei familiari che non superano i 20.221,13 euro di Isee.