Il 2025 doveva essere un anno positivo per i mercati azionari: e se il vero minimo arrivasse solo tra novembre e dicembre?

Ti sei mai chiesto se il passato possa dirci qualcosa sul futuro dei mercati? Cosa accadrebbe se dietro ai grandi movimenti di Wall Street ci fossero schemi nascosti, cicli che ritornano silenziosi ma costanti? Forse non tutto è affidato al caso.

C’è un anno in particolare che si sta delineando con caratteristiche curiose, fuori dagli schemi usuali. E se le cose stessero andando in una direzione diversa da quella che tutti si aspettano? Preparati, perché il 2025 potrebbe sorprenderti in modi che nessuno aveva davvero previsto.

Monitor con grafici
Il 2025 doveva essere un anno positivo per i mercati azionari: e se il vero minimo arrivasse solo tra novembre e dicembre?-trading.it

C’è qualcosa di magnetico nei grafici di borsa quando li guardi con la lente del tempo. Una sorta di ritmo che sembra emergere tra i numeri, come se ogni decennio suonasse una melodia già sentita. E non è solo suggestione. Nel nostro ebook 120 anni a Wall Street, scritto a quattro mani con il professor Pasquale Migliozzi, ci siamo imbattuti in pattern ricorrenti, sequenze che tornano a galla ciclicamente, dal 1898 fino ad oggi. Questi schemi non sono formule magiche, ma finestre su come il mercato si è spesso comportato in certe condizioni storiche.

L’idea che la storia possa ripetersi, anche in maniera leggermente diversa, trova radici nella teoria di Giambattista Vico, e questo ci ha spinti a guardare il presente con occhi nuovi. Ecco perché l’anno in corso, il 2025, ci interessa particolarmente. Perché rappresenta una combinazione rara: è sia il primo anno del ciclo presidenziale americano che il quinto anno del decennio. E quando queste due caratteristiche si incontrano, i dati dicono che qualcosa di interessante potrebbe accadere.

Un anno “positivo” che si comporta da “negativo”?

Secondo le analisi contenute nel nostro libro, quando ci troviamo in un anno come il 2025, in cui si incrociano due fattori storicamente rialzisti, primo anno del ciclo presidenziale e quinto del decennio, le probabilità di una performance positiva per i mercati aumentano sensibilmente. I dati parlano di un rendimento medio intorno al 6%.

Grafico dei mercati
Un anno “positivo” che si comporta da “negativo”?-trading.it

Eppure, quest’anno, qualcosa stona. I listini azionari americani, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un anno positivo, hanno già segnato i massimi annuali… a gennaio. Statistica alla mano, negli anni positivi i minimi tendono a comparire nei primi tre mesi, spesso proprio a gennaio o marzo, con i massimi che si formano più tardi, tra novembre e dicembre. Ma in questo 2025 sembra che tutto stia succedendo al contrario.

Questo “inversione di pattern” accade di solito negli anni negativi, in cui vediamo i massimi nel primo trimestre e i minimi alla fine dell’anno. E allora viene naturale porsi la domanda: siamo sicuri che il 2025 sia davvero un anno positivo? Oppure i mercati ci stanno mandando un messaggio diverso? Ci sono indizi ribassisti che fanno capolino e che non vanno ignorati.

È come se il mercato ci stesse lanciando un enigma: i segnali statistici ci parlano di crescita, ma la realtà dei prezzi ci racconta un’altra storia. Fino a maggio potremmo assistere a una fase ribassista laterale, seguita poi da una possibile ripresa più regolare fino a dicembre. Ma l’incertezza resta, e come spesso accade, è proprio in questi momenti che bisogna osservare con maggiore attenzione.

Un futuro scritto nei cicli del passato?

Studiare i pattern storici di Wall Street non è un esercizio di nostalgia. È un modo per cercare coerenza nel caos, trovare senso dove tutto sembra casuale. E quando si osserva con pazienza, la storia sembra davvero volerci parlare. Il nostro lavoro con il professor Migliozzi ci ha portato a isolare ricorrenze che vanno oltre la semplice lettura dei numeri: sono strutture, ritmi, movimenti che si ripetono, anche se con sfumature nuove ogni volta.

Grafico, monete e calcolatrice
Un futuro scritto nei cicli del passato?-trading.it

Il 2025, con la sua strana combinazione di segnali positivi e comportamenti da anno negativo, è un banco di prova per questa teoria. Forse ci troviamo in una fase in cui il mercato sta semplicemente “anticipando” i movimenti che avremmo atteso più avanti. Oppure qualcosa è cambiato davvero. Dopotutto, i cicli storici non sono mai identici: mutano, si adattano, si mascherano.

Se il pattern atteso si confermerà, potremmo assistere a un andamento in due tempi: una prima parte dell’anno incerta, quasi ingannevole, seguita da una graduale risalita più ordinata. Ma se invece stessimo entrando in un contesto completamente diverso? Cosa accadrebbe se la storia smettesse di fare rima con sé stessa?

È questa l’incertezza che rende ogni analisi affascinante. Non esistono certezze, solo probabilità. Ed è proprio il dubbio a renderci vigili, a spingerci a osservare con più attenzione. Forse, tra quei numeri apparentemente casuali, si nasconde una nuova chiave di lettura.

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