Ci sono contesti in cui si può lavorare con l’IA, mentre in altri no e si rischia il posto di lavoro. Di cosa è bene essere al corrente
L’era digitale, in linea generale, ha cambiato il nostro di comunicare, di apprendere informazioni e anche di comportarci, in certi casi.

Grazie al progresso, ci sono moltissime azioni che prima compivamo in moltissimo tempo, che oggi facciamo in pochi istanti, garantendoci rapidità ed efficienza. Basta un click, e si possono svolgere una serie di incombenze, sia a lavoro che per studio, o per puro scopo informativo. Con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale, poi, molte cose sono diventate ancora più semplici.
Si tratta di uno strumento che rappresenta il futuro, e che nel tempo, se perfezionato, potrebbe arrivare a fare cose sempre più incredibili e di precisione. Attualmente, ci sono dei mestieri in cui è consentito, mentre in altri, è vietato.
Ci sono delle professioni, in cui usare l’IA è permesso in quanto non si sostituisce all’essere umano, ma costituisce un valido aiuto per svolgere diverse mansioni. Scopriamo insieme i campi in cui è consentito usarla e quelli in cui, invece, si rischia di essere licenziati.
IA, i casi in cui è possibile usarla e quelli in cui non lo è: i dettagli
L’Intelligenza Artificiale può essere usata per svolgere incarichi in cui è richiesta automatizzazione. Ad esempio, professioni intellettuali, in cui si richiedono calcoli precisi e mirati, come contabili, tecnici di banca, in cui vi sono compiti ripetitivi da svolgere.

Professioni, come avvocati, dirigenti, in cui l’Intelligenza Artificiale, pur non avendo voce in capitolo per ciò che concerne l’aspetto decisionale, può eseguire un’analisi dei dati. Oppure, in ambiti quali ristoranti, uffici, fabbriche, potrà automatizzare le incombenze del 37% entro il 2030.
Nel caso in cui si creino dei problemi con un meccanismo IA, la responsabilità civile può ricadere su proprietari, produttori, programmatori. Dipende tutto dai casi, in realtà. L’UE sta cercando di far luce sulle norme che disciplinano questi aspetti.
Se un’azienda utilizza l’Intelligenza Artificiale senza rispetto delle norme, rischia di essere multata, come accaduto con strumenti con Chat GPT, nel nostro Paese. Nel caso in cui un dipendente si faccia sostituire in toto dall’IA per svolgere la propria mansione, potrebbe rischiare sanzioni disciplinari, in quanto non si attiene al contratto siglato.
Nel nostro Paese non ci sono delle norme ben precise in merito, ma 17 proposte di legge. Non ci sono regole precise su certificazioni, ispezioni, non esiste un’autorità centrale di riferimento per il controllo IA e il Garante della privacy, pur gestendo diversi aspetti IA, non ricopre ufficialmente un ruolo nel suddetto ambito.
Se si usa l’IA senza autorizzazione, un lavoratore può essere anche licenziato, in quanto non rispetta il contratto. Se si sostituiscono lavoratori con l’IA e non lo si dichiara, o se si violano i contratti collettivi, si potrebbe incorrere in cause legali con i sindacati, ma anche penali. Usare l’IA in Italia si può, in sostanza, ma bisogna tener conto di trasparenza e rispetti delle norme.