I titoli azionari che resistono alla guerra dei dazi: ecco dove ora mettono i soldi i grandi investitori

Quando una guerra commerciale bussa alla porta dei mercati, c’è chi si rifugia e chi scommette. E se ti dicessimo che proprio durante le tensioni tra Stati Uniti, Cina e possiamo dire il mondo intero, c’è chi riesce comunque a guadagnare?

Ma non stiamo parlando di maghi della finanza. La verità è che esistono settori che si muovono meglio di altri quando i dazi fanno tremare l’economia globale. E Marco, un piccolo investitore come tanti, lo sta capendo a sue spese…

Grafico mercati e banconote
I titoli che resistono alla guerra dei dazi-trading.it

È una storia che potrebbe riguardare anche te, se solo avessi un gruzzoletto messo da parte e volessi farlo fruttare in un contesto tutt’altro che sereno. I mercati oggi non sono più il luogo sicuro che ci raccontavano a scuola, ma diventano un campo di battaglia in cui muoversi con astuzia è l’unica arma per non farsi travolgere.

Marco, quarant’anni e una passione nata da poco per la finanza, ha capito subito una cosa: con i dazi che aumentano, qualcosa da qualche parte guadagna. Ma cosa? Dopo che un amico gli ha parlato dei “titoli difensivi”, si è messo alla ricerca di risposte concrete. Non ha una formazione accademica specifica, ma ha fame di capire. Ogni sera si ritaglia un’ora per leggere articoli, ascoltare analisti, confrontarsi con altri investitori online. Sta cercando di trasformare la confusione iniziale in consapevolezza. Non vuole fare il colpo della vita, ma solo trovare una direzione sensata.

Guerre commerciali e mercati: come si muove chi sa dove guardare

Durante una guerra dei dazi, come quella attuale, il commercio globale si blocca e molti settori entrano in crisi. Ma esistono comparti che tengono botta. Le banche d’affari come JPMorgan o Goldman Sachs consigliano i cosiddetti titoli difensivi, legati a settori come sanità, energia e beni essenziali.

Scritte in inglese di soldi,mercati e ribasso
Guerre commerciali e mercati: come si muove chi sa dove guardare-trading.it

Negli USA, nomi come Johnson & Johnson e Procter & Gamble sono punti fermi. In Italia, aziende come Terna, Italgas e Snam garantiscono stabilità e dividendi costanti, anche quando i mercati traballano. Marco, analizzando i grafici, ha notato che questi titoli hanno retto bene anche nei momenti più turbolenti. Non fanno guadagni esplosivi, ma mostrano una certa costanza. Un porto sicuro nella tempesta.

E non si tratta solo di stabilità. Alcune di queste aziende, infatti, godono anche della fiducia degli investitori istituzionali, che continuano a inserirle nei portafogli proprio nei momenti più delicati. E questo, agli occhi di Marco, è un segnale da non sottovalutare.

Dove si nascondono le opportunità quando tutti pensano a difendersi

Marco si chiede se davvero conviene solo difendersi. Alcune aziende, infatti, riescono a crescere anche nei periodi turbolenti. Chi produce beni sostitutivi ai prodotti colpiti dai dazi, o chi rafforza la produzione interna, può trarne vantaggio. Anche titoli legati alla difesa militare o a settori meno esposti al commercio globale possono rappresentare una scommessa interessante.

Le banche di investimento stanno studiando questi nuovi equilibri. Eni, ad esempio, potrebbe sfruttare il maggior consumo interno di energia, mentre Leonardo resta una scommessa per chi crede nella crescita del comparto difesa. Marco non ha ancora scelto, ma sa di essere più consapevole. La vera sfida oggi non è evitare il rischio, ma imparare a gestirlo. E forse, in tutto questo caos, c’è anche un’opportunità per diventare un investitore migliore. Basta avere il coraggio di restare nel gioco.

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