Attenzione ai pignoramenti, ora le pensioni potrebbero essere messe a rischio. Qual è il motivo dietro questo pericolo
Quando si contrae un debito, la più grande preoccupazione è pagarlo al più presto. Saldarlo e liberarsene quanto prima, è fondamentale, per rasserenarsi e rendere più leggero il portafogli.
Non saldare un debito, come ben sappiamo, porta delle conseguenze non indifferenti nelle vite delle persone. Si può incorrere in fermi amministrativi, pignoramenti di conto corrente, pignoramenti di mobili e immobili. In sostanza, un vero guaio in cui nessuno vorrebbe incorrere, o almeno, non di propria volontà.
A volte accade che si perda il lavoro e non si riesca a pagare, poi ci sono anche casi in cui non si paga volutamente, ma in genere sono più rari. La cosa migliore da fare è sempre cercare di fermare la procedura di pignoramento, e la soluzione è quella di pagare a rate.
In questo modo, non si attuerà il pignoramento. Ma c’è un rischio, ed è quello in cui possono incorrere i pensionati, in particolare, ossia quelli morosi. Scopriamo meglio di cosa si tratta.
Pignoramento pensioni in aumento: i rischi
L’inflazione è in aumento e questo, purtroppo, fa aumentare i pignoramenti di stipendi e pensioni. Le rate di prestiti e mutui ipotecari crescono e stanno mandando in crisi molti contribuenti, che faticano a far fronte alle rate.
Chi si trova più in difficoltà sono i pensionati, più fragili. Come sappiamo, la pensione è pignorabile, ma c’è un ma. Nel caso in cui si proceda con un pignoramento, essa può essere pignorata solo entro certi limiti. Il confine, nel dettaglio, è 1.000 euro.
In pratica, un pensionato moroso non può essere privato dei suoi soldi, al di sotto della suddetta soglia. Se una persona prende una pensione pari o al di sotto di 1.000 euro al mese, è al sicuro dai creditori.
Al contrario, se una persona riceve una pensione di 1.200 euro al mese, i creditori potranno rifarsi sui 200 euro in più. La pensione può anche essere pignorata da più creditori, ma nella misura di un quinto e naturalmente sempre nel limite vitale che non può essere pignorato.
Nel caso in cui la pensione sia pignorata presso l’Inps, c’è un tetto pari a 1.000 euro. Se la pensione, però, finisce su un conto corrente in cui vi sono altri soldi, e in esso sopravvengono anche altre entrate, non c’è più questa tutela. Gli stipendi possono essere pignorati per un quinto, illimitatamente.
Per il denaro che già è sul conto nel momento in cui avviene il pignoramento, non è possibile oltrepassare il 150% dell’assegno sociale per le pensioni e il triplo dell’assegno sociale, se si tratta di stipendi. Le pensioni sociali, di invalidità e l’accompagnamento, infine, non possono proprio essere pignorati.