Padroni di casa e caparra, cosa fare se non vogliono restituire la caparra: ecco come muoversi per assicurarsi di ottenerla.
Quando si sceglie di affittare un immobile è prassi comune versare, al proprietario, una caparra: si tratta di un “acconto” che l’affittuario si impegna a fornire al proprietario. Per legge, tale importo non supera i tre mesi e, talvolta, può anche convertirsi in cauzione. Sia quest’ultima che la caparra, ovviamente, devono essere restituite all’inquilino laddove non si siano verificate circostanze specifiche durante il contratto di affitto. I padroni di casa, purtroppo, cercano spesso dei pretesti per non ottemperare a tale impegno: come tutelarsi e come fare per ottenere la restituzione della caparra?
Partiamo dal presupposto che questa somma può essere utilizzata in vari modi, oltre che restituita. Cerchiamo, allora, di fare chiarezza a riguardo, comprendendo quali sono questi modi e come agire, invece, laddove, pur avendone diritto, il proprietario rifiuti all’inquilino la restituzione.
Proprietari che non vogliono restituire la caparra: come agire per ottenerla
Abbiamo già anticipato che la caparra può trasformarsi nel deposito cauzionale, dunque in quella somma a garanzia per la tutela del corretto pagamento dei canoni mensili o di eventuali danni all’immobile. Ancora, la stessa può essere usata per pagare i primi mesi di affitto, scalando dunque i canoni. Cosa fare, però, laddove non si verifichi nessuna di queste circostanze e il proprietario rifiuti la restituzione?
Partiamo dal presupposto che la caparra e i suoi interessi possono essere trattenuti dal proprietario laddove vi siano, da parte dell’inquilino, delle irregolarità nel pagamento dei canoni d’affitto. Tuttavia, se quest’ultimo ritenesse impropria tale decisione, potrebbe agire di conseguenza nei confronti del primo.
Come anticipato, a meno che non ci sia accordi diversamente, la caparra va restituita all’inquilino. Laddove, dunque, non vi siano irregolarità nei pagamenti dei canoni ma il proprietario rifiutasse la restituzione, l’affittuario avrebbe diritto di rivolgersi al tribunale e richiedere un decreto ingiuntivo nei confronti dell’altro per vedersi riconosciuto il pagamento. Quando la richiesta sarà fondata, dunque il giudice darà ragione all’interessato, imporrà al proprietario il pagamento della somma entro 40 giorni dal decreto.
Occorre ricordare, a rigor di precisione, che, al contrario di ciò che molti pensano, la mancata restituzione della caparra si configura come illecito civile e non come reato. Tuttavia, l’inquilino potrà richiedere, sempre in sede di tribunale, oltre alla restituzione della caparra stessa anche eventuali risarcimenti laddove riuscisse a dimostrare di aver subito dei danni.