Ti sei mai chiesto come abbassare l’ISEE in modo legale per ottenere agevolazioni e bonus? Non si tratta di trucchi magici, ma di strategie perfettamente lecite che possono fare la differenza. C’è un errore che potrebbe metterti seriamente nei guai!
Ci sono situazioni in cui l’ISEE sembra troppo alto rispetto alla reale situazione economica di una famiglia. Magari hai pochi soldi in banca, ma il calcolo ufficiale dice il contrario.
![Persona che scrive e legge al PC](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/Abbassare-ISEE-trading.it-20250213.jpg)
E allora ti ritrovi escluso da bonus, sconti universitari o altri aiuti che invece potrebbero farti comodo.
La buona notizia è che esistono strategie legali per ottimizzare il proprio ISEE, evitando di pagare più del dovuto o di essere escluso dai benefici a cui potresti avere diritto. Certo, non tutti sanno come fare, e spesso si commettono errori che rischiano di costare caro. C’è anche un modo per abbassarlo che potrebbe farti finire nei guai con l’INPS.
Se vuoi sapere come giocartela bene e senza rischi, continua a leggere: vedremo 5 modi del tutto leciti per ridurre il tuo ISEE e un’azione che, invece, è meglio evitare.
Strategie legali per abbassare l’ISEE
Uno dei metodi più efficaci è la modifica della residenza di alcuni membri del nucleo familiare. L’ISEE tiene conto di tutte le persone che risultano nello stato di famiglia, anche se non contribuiscono realmente alle spese.
![Persona che analizza dati al pc e prende appunti](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/ISEE-strategie-trading.it-20250213.jpg)
Ad esempio, se un figlio maggiorenne lavora e vive per conto proprio, ma non ha cambiato la residenza, il suo reddito verrà incluso nel calcolo dell’ISEE della famiglia. Trasferire la sua residenza in un’altra abitazione potrebbe far scendere notevolmente il valore dell’indicatore. Attenzione, però: il trasferimento deve essere reale e non fittizio.
Un altro aspetto riguarda il saldo dei conti correnti. Il calcolo dell’ISEE tiene conto del saldo medio annuo. Se hai una somma alta nei mesi precedenti alla dichiarazione, il tuo indicatore salirà. Un metodo legale per abbassarlo è quello di usare quei soldi per estinguere debiti, pagare bollette arretrate o fare acquisti necessari prima della presentazione della DSU.
Non tutti i redditi vengono conteggiati ai fini ISEE. Alcune indennità di invalidità o assegni di accompagnamento non rientrano nel calcolo. È bene verificare se alcuni introiti possono essere esclusi per evitare di far risultare un reddito superiore a quello effettivo.
Anche alcune forme di risparmio, come i fondi pensione complementari e le polizze vita, non rientrano nel patrimonio mobiliare dichiarato. Se hai una somma che vuoi mettere da parte senza che influisca sull’ISEE, potresti valutare questi strumenti.
Esistono alcune spese che possono ridurre il valore dell’ISEE, come quelle per la disabilità o per l’assistenza di un familiare. Se sostieni spese mediche rilevanti, assicurati di inserirle nella DSU perché possono abbattere l’indicatore.
L’errore che può costarti caro
Molti cercano di abbassare il proprio ISEE dichiarando meno redditi o inventando spese inesistenti. Questo è un errore gravissimo! L’INPS e l’Agenzia delle Entrate incrociano i dati e, se scoprono anomalie, possono partire accertamenti fiscali.
Se vieni scoperto, rischi di perdere i benefici ricevuti, subire multe salate e, nei casi più gravi, affrontare conseguenze penali. Meglio evitare scorciatoie e concentrarsi su strategie legali e trasparenti.