I documenti non si gettano, e ci sono delle ragioni ben precise per non farlo. Scopriamo insieme cosa fare.
La burocrazia, nel nostro Paese, nonostante sia fortemente digitalizzato, per molti versi, esige ancora che molti documenti siano cartacei.
Quasi ogni giorno ci rechiamo nei vari negozi per fare la spesa e ci sono scontrini che spesso conserviamo, soprattutto nel caso in cui ci troviamo costretti a cambiare un prodotto. O magari, ci rechiamo in banca o alle Poste per dei pagamenti.
Le ricevute, e tutto ciò che riguarda documenti di tipo fiscale, è sempre bene tenerlo da parte, perché nella vita, non si sa mai cosa può accadere.
Ci sono dei documenti fiscali, in particolare, che il Fisco può chiedere anche dopo anni, ed è proprio per questo che è opportuno conservarli. Basterà acquistare dei faldoni in cui riporre i seguenti documenti, in modo che, se il caso volesse che il Fisco li richieda, non vi siano spiacevoli sorprese.
Questi documenti non puoi mai gettarli: quali sono e tempi di conservazione
Conservare i documenti fiscali è un’ottima mossa, sempre. Questo perché, purtroppo, ci sono casi in cui potrebbero essere richiesti da chi di competenza, e se non se ne è in possesso, potrebbero esserci dei problemi.
Sulla conservazione delle scartoffie vige una regola ben precisa, o meglio, la gran parte dei documenti è da conservare per un periodo di 5 anni. È il caso di fatture che hanno a che fare con le classiche bollette.
Se pagate, conservate la ricevuta di pagamento di acqua, luce e gas. Fate lo stesso anche per altri importanti pagamenti, come mutuo, o detrazioni fiscali.
Passati 5 anni, infatti, né le aziende che forniscono acqua, luce e gas, né tantomeno l’Agenzia delle Entrate, possono chiedere di fare accertamenti oppure esigere pagamenti. Questo, perché si va in prescrizione. Ma per evitare di pagare due volte, conservare tutto è fondamentale.
Esistono, tuttavia, documenti, il cui periodo di prescrizione è molto più lungo. I cittadini dovrebbero conservare per 7 anni, quei documenti che hanno a che fare con Modello 730, perché il Fisco potrebbe fare accertamenti anche nei periodi successivi.
Infine, vanno conservati per 10 anni ricevute Irpef, Iva, Irap, atti notarili, rogiti, atti di matrimonio, separazioni, diplomi. Tutte cose da conservare accuratamente, per evitare il rischio di pagare poi.