Consigli per gli investitori in questo momento di incertezza per le borse europee: apertura in rosso per le minacce dei dazi, puntare tutto su asset specifici
Le Borse europee aprono in rosso. A pesare sul sentiment dei mercati è l’annuncio di Donald Trump, che ha deciso di imporre dazi del 25% sulle importazioni dall’Europa “very soon”, colpendo in particolare il settore automobilistico e altre categorie merceologiche su cui l’UE guadagna da tempo.

Nel discorso del Presidente, l’Europa viene vista come un nemico che si è ‘approfittato’ dell’America, ma che non potrà più farlo dal momento che c’è lui. Oltre alla minaccia dei dazi, infatti, il mercato europeo ha incassato il colpo, iniziando a comprendere con certezza l’idea del Presidente USA: l’UE al momento non è una sua buona alleata. Gli indici di apertura delle borse europee di oggi 27 febbraio mostrano questo scenario:
- FTSE MIB (Milano):-0,46%
- DAX (Francoforte): -0,91%
- CAC 40 (Parigi):-0,49%
- FTSE 100 (Londra):-0,46%
Va avanti quindi il clima di terrore tra una dichiarazione e l’altra, ma non sono solo queste le dinamiche sulle quali soffermarsi per comprendere gli indici di borsa di questi giorni. Alle 11:00 verranno pubblicati i dati sulla fiducia economica nell’Eurozona e inizieranno ad esserci indici più concreti a cui far riferimento.
Nel pomeriggio invece il focus sarà sulla pubblicazione del PIL del quarto trimestre per gli Stati Uniti. Con l’Euro in calo rispetto al dollaro, c’è da fare focus su quali possono essere le mosse del trader in giorni così complicati.
Focus su azioni, materie prime e dati macro: i consigli per il trader
Oggi verranno pubblicati i risultati finanziari di Danone e Dell Technologies, due aziende che fanno capo a settori differenti ma entrambi in grado di influenzare il sentiment del mercato. Danone, colosso del settore alimentare, è spesso considerata un titolo difensivo, quindi i suoi dati potrebbero offrire indicazioni sulla domanda di beni di consumo in Europa. Dell Technologies, invece, opera nel settore tecnologico e i suoi risultati saranno un termometro per l’andamento del comparto IT, in particolare per la domanda di hardware e servizi cloud.

Per quanto riguarda gli Asset rifugio su cui fare riferimento non possiamo non dare spazio all’oro. Se il prezzo del metallo giallo dovesse scendere verso i 2.900 dollari, potrebbe rappresentare un buon punto di ingresso per gli investitori che vogliono sfruttare una ripresa dei prezzi nel medio-lungo termine, così come accadde già nella tremenda crisi del 2008. Parlando invece del petrolio, il suo prezzo è estremamente sensibile agli eventi geopolitici e ai dati macroeconomici perché sappiamo che la produzione non è lineare in tutto il mondo e che dipendiamo da specifici paesi.

Ad esempio, se emergessero nuove tensioni in Medio Oriente o se venissero introdotte nuove sanzioni contro i principali produttori, potremmo assistere a un’impennata dei prezzi. Per chi opera nel trading a breve termine, analizzare i livelli di supporto e resistenza del WTI può aiutare a individuare potenziali opportunità. Ad esempio, se il prezzo del petrolio dovesse avvicinarsi a una resistenza chiave a 80 dollari al barile e iniziasse a mostrare segnali di debolezza, potrebbe essere un’opportunità per aprire una posizione short.
Infine, non possiamo citare gli ordini di beni durevoli degli USA: sono un indicatore chiave della domanda di prodotti a lungo termine, come automobili, macchinari e aeroplani. Un aumento degli ordini suggerisce che le aziende stanno investendo nella crescita, segnalando un’economia in espansione. Al contrario, un calo può indicare un rallentamento degli investimenti. Indebolimento del dollaro e calo degli indici sarebbero i primi effetti di un eventuale down dei dati rispetto alle aspettative.