Scopiamo quali sono i consumi di un modem WiFi, che viene sempre tenuto acceso. Diamo un’occhiata agli effetti prodotti sulla tasca e sulla salute.
Nella maggior parte delle case degli italiani è presente un modem WiFi, che resta acceso per circa 24 ore al giorno. In tempi di crisi economica ed energetica, è doveroso domandarsi qual è l’impatto che ha sulla bolletta elettrica, un’abitudine di questo genere.
La maggior parte dei consumatori ha l’abitudine di non spegnere il modem WiFi durante la notte. Si tratta di una consuetudine che deriva sia da dimenticanza che dal pensiero che questo piccolo dispositivo non incida particolarmente sui consumi di energia elettrica e, dunque, sulla bolletta.
Tuttavia, anche se un modem Wifi non ha un impatto eccessivo sui costi in bolletta, è pur vero che tenerlo acceso 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno dovrà pur incidere sull’esborso annuale.
Generalmente questi dispositivi non hanno un consumo particolarmente alto, si parla, infatti, di circa 10-12 W all’ora. Queste cifre si trasformano in un impatto economico annuale di circa 25-30 euro, ovvero una media di 7 centesimi al giorno.
Secondo i dati risalenti al 2019, tenere acceso un modem WiFi per 24 ore al giorno produce un esborso annuale di circa 30 euro. In ogni caso, è bene ricordare che l’incidenza del modem sulla bolletta elettrica dipende anche dal modello scelto.
Di fatto, ci sono alcuni modelli che sono dotati di sistemi di risparmio energetico, riuscendo ad avere un impatto inferiore sui consumi. In particolare, questi dispositivi sono in grado di consumare di meno durante la notte o quando non si è collegati alla rete.
Nonostante l’impatto sulla bolletta elettrica di un modem WiFi sia effettivamente irrisorio, in questo periodo di crisi energetica c’è chi sta valutando l’idea di tenerlo acceso, solo quando viene realmente utilizzato.
In realtà, sebbene questa potrebbe sembrare un’accortezza doverosa, in questo periodo, occorre prendere in considerazione alcuni aspetti. Accendere e spegnere il modem più volte durante la giornata, in modo tale da utilizzarlo solo quando è davvero necessario, non è un’operazione conveniente.
Di fatto, in fase di accensione, il modem impiega diversi minuti prima di essere operativo. Ciò vuol dire che ogni volta che lo accendiamo “sprechiamo” minuti preziosi di corrente elettrica inutilmente. In sostanza, introducendo questa abitudine nella nostra quotidianità perdiamo tempo e annulliamo il risparmio energetico ed economico.
Piuttosto, sarebbe interessante capire quanto possa essere conveniente spegnere il WiFi solo di notte. In questo modo, il dispositivo sarebbe staccato dalla corrente elettrica per un maggior numero di ore, e verrebbe spento e riacceso una sola volta al giorno.
Molte persone hanno l’abitudine di spegnere il WiFi durante le ore notturne, già da prima della crisi energetica. In tal caso, l’abitudine non è legata alla volontà di ottenere un risparmio economico in bolletta, ma alla paura che le onde elettromagnetiche prodotte dal dispositivo possano avere effetti collaterali sulla salute umana.
Tuttavia, diversi studi in merito ai danni da esposizione ai campi elettromagnetici generati dal router, hanno dimostrato che non esistono evidenze scientifiche in tal senso. In pratica, non ci sono prove che dimostrano effetti sanitari derivati da tale esposizione.
Dunque, spegnere il modem nelle ore notturne può essere una buona abitudine soprattutto in questo periodo di rincari energetici. Resta, il fatto che dal punto di vista della salute umana non viene prodotta alcun concreto vantaggio. Tuttavia, è possibile ottenere un piccolo beneficio economico producendo un minor consumo energetico e risparmiando in bolletta.
Adottando quest’accortezza è possibile anche prolungare la vita del dispositivo.
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