Gli ultimi mesi hanno rappresentato un periodo ‘no’ per i mercati di tutto il mondo e per gli investitori, costretti a ripiegare sugli ETF.
Il mese di settembre ha rappresentato sia per il mercato che per gli investitori uno dei periodi più complicati dell’anno, coda lunga del momento critico affrontato a inizio agosto quando si è registrata la peggior seduta. Allora in ogni angolo del globo imperversava la pandemia, era marzo 2020. Gli osservatori speravano potesse trattarsi solo di un passaggio a vuoto ma l’indice VIX è rimasto su livelli elevati – assestandosi attorno ai trenta – sin dal balzo di oltre dieci punti percentuali.
In questa fase i consigli degli analisti si sprecano, soprattutto perché i trader si trovano in notevole difficoltà e non sanno più come muoversi, considerando la volatilità e l’incertezza diffusa. La soluzione migliore, almeno per ora, rimane quella di aspettare ed evitare di intervenire, così da monitorare attentamente i risvolti e gli sviluppi. Tuttavia, un’alternativa a basso rischio è rappresentata dagli ETF Low Volatility che permettono di ampliare la propria strategia passiva e rafforzare la rete di sicurezza.
ETF Low Volatility, quali sono i migliori di ottobre: la Top3
La redazione del portale Morningstar ha selezionato alcuni ETF Low Volatility per quegli investitori che con le mani in mano proprio non riescono a stare e che, anche in questo periodo complicato per i mercati, vorrebbero intervenire sul proprio portafoglio.
Il primo prodotto della lista è iShares Edge MSCI World Minimum Volatility UCITS ETF (MVOL) che presenta circa 2,9 miliardi in gestione per azionari internazionali Large Cap Blend ed è, tra gli ETF Strategic Beta a bassa volatilità ‘europei’, il più grande. Lo scorso 27 agosto ha fatto segnare un rendimento del 2,1%, rispetto all’indice di categoria dell’1,5%, e le spese correnti sono fissate allo 0,30%.
Segue iShares Edge S&P 500 Minimum Volatility UCITIS ETF (MVUS) con spese allo 0,20% per azionari USA Large Cap Blend, sfrutta un sistema di ottimizzazione che seleziona esclusivamente titoli a volatilità minima, abbassando notevolmente i rischi per gli investitori. Una strategia difensiva che permette di ottenere la più bassa varianza di rendimento possibile ma che al contempo può far arrancare i trader nei mercati forti.
E poi iShares Edge MSCI EM Minimum Volatility UCITS ETF (EMV), che offre spese correnti allo 0,40% per azionari dei Paesi emergenti e volatilità inferiore al 25% rispetto all’indice MSCI Emerging Markets negli ultimi dieci anni.