Un piccolo aggiornamento può trasformare un prestito in una spesa più salata del previsto. Non è una truffa, né una svista: è tutto scritto nero su bianco. Eppure, ogni trimestre cambia qualcosa che tocca da vicino migliaia di pensionati italiani.
C’è chi lo scopre in tempo e chi, come Nerina, se ne accorge solo dopo aver firmato. E no, non si parla di bonus o tagli, ma di numeri che decidono quanto ti costa davvero chiedere un prestito sulla pensione.

Nerina ha 71 anni, una pensione stabile e una vita semplice. Per aiutare i nipoti e sistemare qualche spesa imprevista, ha deciso di chiedere un prestito tramite la cessione del quinto della pensione. Si è affidata a una banca convenzionata con l’Inps e tutto sembrava lineare. Finché non ha scoperto che da aprile i tassi erano cambiati. E quei numeri aggiornati avrebbero potuto farle risparmiare… o farle spendere di più. A seconda di quando avrebbe firmato.
Ogni tre mesi, infatti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze aggiorna i Tassi effettivi globali medi, cioè i riferimenti su cui si basano i prestiti. Dal 1° aprile 2025 sono in vigore nuovi valori, con un lieve aumento rispetto al trimestre precedente. Dettagli? Forse, ma nei prestiti anche i dettagli fanno la differenza.
Cosa cambia davvero con i nuovi tassi
Dal 1° aprile al 30 giugno 2025, i nuovi tassi per la cessione del quinto della pensione sono saliti leggermente. Per i prestiti fino a 15.000 euro, il tasso medio è passato da 13,09% a 13,32%, mentre la soglia di usura è aumentata da 20,36% a 20,65%. Per cifre oltre i 15.000 euro, il tasso è cresciuto da 9,08% a 9,23%, con la soglia che arriva a 15,54%.

Nel caso di Nerina, che ha chiesto 10.000 euro in marzo, la rata mensile è risultata leggermente più bassa rispetto a quanto sarebbe oggi. Parliamo di pochi euro al mese, certo, ma su un piano di rimborso da 10 anni, la differenza può superare i 300 euro. Tutto questo senza modificare nulla: stessa pensione, stesso prestito, ma firmato in un altro mese.
Un aspetto importante è che non tutti i pensionati hanno lo stesso tasso. L’età incide: più si è giovani, minori sono gli interessi. E poi, da luglio, i tassi cambieranno ancora. Per fortuna l’Inps ha implementato Quote Quinto, un sistema che verifica se gli interessi applicati rientrano nei limiti di legge. Se qualcosa non torna, blocca tutto. Ma il sistema non può prevedere se conviene firmare oggi o aspettare il prossimo aggiornamento.
Cessione del quinto: comodità o trappola?
La cessione del quinto sembra una soluzione pratica. La rata viene prelevata direttamente dalla pensione e non serve nemmeno dire a cosa serve il prestito. Ma non è sempre la scelta più leggera. I tassi sono più alti rispetto ad altri finanziamenti, e spesso ci sono anche polizze obbligatorie sulla vita, soprattutto per chi ha superato una certa età.
Nerina si è trovata di fronte a un bivio senza accorgersene. Se avesse atteso un altro mese, avrebbe avuto condizioni diverse. Questo vale per tutti i pensionati che valutano un prestito oggi: informarsi sui tassi aggiornati può fare la differenza. La prossima revisione sarà a luglio. Fino ad allora, ogni scelta conta. Sei davvero sicuro che questo sia il momento giusto?