Hai pagato dopo la decadenza dalla Rottamazione Quater? L’Agenzia delle Entrate spiazza tutti con questo chiarimento

Una dimenticanza, un ritardo, e tutto va in fumo. Eppure, a volte, anche quando sembra troppo tardi, arriva un colpo di scena. L’ADER ha appena chiarito un punto che potrebbe cambiare tutto per chi era decaduto dalla Rottamazione quater.

E se anche tu hai fatto un pagamento dopo essere stato escluso, potresti non averlo fatto invano. Una risposta ufficiale accende una nuova speranza.

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Massimiano non è un nome inventato. È un imprenditore vero, con una storia fatta di sacrifici, crisi e ripartenze mancate. Dopo anni di lavoro e qualche inciampo di troppo, aveva aderito alla Rottamazione quater, la sanatoria che prometteva di tagliare sanzioni e interessi per chi saldava le cartelle. Ma qualcosa è andato storto. Una scadenza dimenticata e, in un attimo, è arrivata la decadenza dal piano agevolato.

Lì per lì, sembrava tutto perduto. Le agevolazioni sparite, il debito tornato intero, e sopra di nuovo sanzioni e interessi. Ma Massimiano, nonostante tutto, aveva continuato a versare qualcosa, sperando forse in un colpo di fortuna. E il colpo è arrivato davvero, sotto forma di una novità contenuta nel Decreto Milleproroghe. Stavolta, però, si è promesso di non sbagliare più nemmeno una data.

Una seconda occasione (per chi sa coglierla in tempo)

Con la legge di conversione del Decreto Milleproroghe, chi era decaduto dalla Rottamazione quater ha una nuova possibilità concreta: chiedere la riammissione al piano agevolato. Non è un automatismo, e serve agire in fretta: c’è tempo solo fino al 30 aprile per presentare la domanda. Ma la novità vera riguarda i pagamenti effettuati dopo la decadenza.

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A questa domanda ha risposto ufficialmente l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, pubblicando un chiarimento che ha sorpreso molti. Se la richiesta viene accettata, i pagamenti fatti anche dopo la decadenza non andranno persi. Verranno considerati acconti sul nuovo importo dovuto, purché riferiti alla quota di capitale e non a interessi o sanzioni.

Questo vuol dire che chi, come Massimiano, ha continuato a versare qualcosa, potrà vedersi riconosciuto quel contributo. I versamenti effettuati non saranno inutili, anzi: ridurranno il nuovo totale da saldare, che tornerà a beneficiare della definizione agevolata. È un’apertura significativa per chi, pur fuori, ha continuato a fare la sua parte.

Non tutto è perduto (ma il tempo stringe)

Attenzione però: chi non presenta domanda entro il 30 aprile resta fuori, definitivamente. In quel caso, il debito integrale — comprensivo di sanzioni e interessi — tornerà pienamente esigibile. La decadenza ripristina tutto, senza sconti. Ma ora, grazie al chiarimento dell’ADER, c’è un margine per rientrare.

Massimiano ha colto questa occasione. Ha inviato la domanda, ha fatto i conti, e questa volta si sente di nuovo in partita.

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