Se hai del denaro a disposizione forse ti sei chiesto se valga la pena tenerlo in un conto corrente o conto deposito. Esistono pro e contro in entrambe le modalità.
Esistono importanti differenze tra un conto corrente bancario e un conto deposito. Stiamo parlando di impegno, interessi, vincoli e operatività che variano a seconda della scelta effettuata. Quando si ha un bel “gruzzoletto” da parte, è possibile che sorgano alcuni dubbi su come sfruttarlo. Si impegna oppure si deposita? Si cerca di farlo fruttare oppure si spende? Naturalmente ogni scelta è soggettiva, ma possiamo capire qualcosa in più esaminando la differenze tra due soluzioni e arrivare così a decidere se optare per un conto corrente oppure un conto deposito.
Com’è noto, un conto corrente bancario è una modalità semplice per gestire i propri soldi. Grazie a questo tipo di deposito, l’utente può movimentare praticamente in quasi totale libertà le somme che versa. Bonifici, giroconti, prelievi, versamenti e così via. Le somme presenti in un conto possono anche essere investite in vari modi, e quindi ovviamente fruttare dei guadagni. Se la liquidità rimane “ferma” sul conto, però, non porta con sé interessi importanti. A seconda dell’istituto bancario presso cui è impegnata si può ricavare una diversa percentuale.
La comodità di un deposito di questo tipo è certamente la flessibilità nella gestione del denaro. Secondo le regole generali, infatti, “il correntista può disporre in qualsiasi momento delle somme risultanti a suo credito, salva l’osservanza del termine di preavviso eventualmente pattuito.” Da non dimenticare, però, che esistono spese di tenuta conto fisse e variabili, in base al tipo di contratto stipulato con la Banca.
Una volta compreso il funzionamento del conto corrente, andiamo ad esaminare l’altra opzione, ovvero il conto deposito. Quest’ultimo ha delle “regole diverse”, ecco perché rappresenta un’alternativa potenzialmente fruttifera. Molto più rispetto al conto “classico”. Infatti il conto deposito può essere libero o vincolato. Più “stretto” è il vincolo più sarà la possibilità di “guadagno”.
Quando si contratta un conto deposito con una banca si va a fare una “richiesta specifica”: un guadagno a fronte di un impegno. Quindi possiamo dire tranquillamente che si tratta di una forma – semplicissima – di investimento. Una volta versata la somma e pattuite le tempistiche di vincolo, che variano da 1 a 72 mesi, la liquidità non è però sempre disponibile come con il conto corrente classico. Anzi, se il denaro viene utilizzato al di fuori degli schemi pattuiti si può andare anche incontro a penali.
Si tratta dunque di una scelta che va effettuata solamente se non si deve usare il denaro liquido per spese fisse, o se non si prevedono uscite ingenti nell’arco di un determinato periodo temporale. Ogni banca, poi, offre le sue opzioni, quindi è bene fare un giro tra i diversi istituti di credito per trovare la soluzione più idonea alle proprie esigenze.
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