Hai 400.000 euro in banca ma nessun reddito? Ecco perché con un ISEE così alto rischi di restare escluso da ogni bonus, anche per i figli all’università

In un’Italia dove l’ISEE apre (o chiude) le porte a bonus e agevolazioni, una cifra importante sul conto può diventare un ostacolo. Anche se non lavori da anni, hai moglie e figli a carico e paghi un affitto salato, potresti trovarti tagliato fuori da ogni tipo di aiuto. Sì, anche con due figli universitari. Eppure sembra un controsenso, vero? Ma è proprio così che funziona il sistema.

C’è chi lavora poco o nulla, ha una famiglia da mantenere e magari si affida a quei risparmi messi da parte in anni migliori per affrontare le spese quotidiane. Ma quando arriva il momento di fare l’ISEE, tutto cambia. Non importa se non hai uno stipendio da tre anni, se paghi 800 euro di affitto al mese e se i tuoi due figli maggiorenni studiano all’università. Conta quanto hai sul conto. E da lì si decide tutto.

Calcoli e dati
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Il calcolo dell’ISEE non si ferma al solo reddito. Tiene conto del patrimonio mobiliare, cioè i soldi in banca, gli investimenti, i titoli. In questo caso, con 400.000 euro sul conto, il patrimonio incide in modo molto rilevante, anche se non ci sono entrate da lavoro.

Con 400.000 euro di risparmi, l’ISEE sale anche senza reddito

Il sistema considera una franchigia sul patrimonio (11.000 euro per una famiglia di 4 persone), ma tutto il resto viene calcolato al 20% e trasformato in un “reddito figurativo”. In questo caso, si parla di 389.000 euro valutati, che corrispondono a circa 77.800 euro di componente reddituale. Il risultato? Un ISEE superiore a 77.000 euro, nonostante il reddito sia zero.

Persona che fa dei calcoli
Con 400.000 euro di risparmi, l’ISEE sale anche senza reddito-trading.it

Da gennaio 2025, però, c’è una novità: secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024, i titoli di Stato italiani (BOT, BTP, CCT, ecc.) fino a 50.000 euro per nucleo familiare non saranno più conteggiati nel patrimonio mobiliare ai fini ISEE. Quindi, se una parte dei risparmi, ad esempio 50.000 euro, venisse investita in BTP, quella quota verrebbe esclusa dal calcolo. Il patrimonio imponibile scenderebbe a 339.000 euro, e la componente reddituale fittizia diventerebbe 67.800 euro. Non è un cambiamento enorme, ma può influire su soglie sfumate per bonus o contributi parziali, come quelli universitari o l’Assegno Unico.

Anche se non si scende sotto la soglia dei 40.000 euro ISEE, può fare la differenza tra ricevere nessun beneficio o ottenere comunque un aiuto parziale.

Quando avere risparmi diventa un limite, non una sicurezza

Questa logica può sembrare distante dalla realtà, ma è la base su cui si fonda il sistema ISEE. Chi ha un patrimonio elevato, anche senza reddito, viene considerato “in grado” di mantenersi. È come se si desse per scontato che quei risparmi debbano essere usati per sopperire alla mancanza di entrate. Per lo Stato, avere molto sul conto equivale a poter sostenere ogni spesa, anche se nella vita reale non è sempre così semplice.

E allora forse conviene riflettere su come gestire il patrimonio in modo più strategico, informarsi sulle nuove norme, e chiedersi se davvero l’attuale sistema ISEE riesca a rappresentare in modo fedele le esigenze delle famiglie. Perché a volte, avere troppo può significare non avere abbastanza.

*L’ISEE effettivo può variare leggermente in base a dettagli come saldi medi, veicoli o piccole quote possedute, ma i calcoli riportati sono affidabili e seguono i criteri ufficiali INPS.

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