Guerra dei dazi: le monete che usciranno con le ossa rotte e quelle che si apprezzeranno

Le monete reagiranno in modo differente alla guerra dei dazi, uno scenario che andrà a creare incertezze nei mercati valutari.

Tra i fattori che influenzano l’andamento di una moneta ci sono sicuramente la dipendenza dalle esportazioni e la stabilità economica interna, oltre alla percezione degli investitori. A sconvolgere il quadro potrebbe essere la guerra dei dazi, che metterà in ginocchio diverse valute. Come ad esempio quelle di Paesi fortemente orientati all’export e quindi: lo yuan cinese (CNY), con la domanda ridotta e il valore indebolito essendo la Cina uno dei maggiori esportatori mondiali, e il won sudcoreano (KRW), visto che l’economia della Corea del Sud si basa sull’esportazione di tecnologia e automobile.

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Guerra dei dazi: le monete che usciranno con le ossa rotte e quelle che si apprezzeranno – trading.it

Ma non solo, perché a risentirne potrebbero essere pure le valute di mercati emergenti, su tutti la rupia indiana (INR) e il real brasiliano (BRL); l’India, da una parte, potrebbe assistere a un deflusso di capitali (con gli investitori alla ricerca di asset più sicuri) e il Brasile, dall’altra, vedrebbe diminuire la domanda globale di materie prime, con conseguente indebolimento della moneta. Occhi puntati pure sulla lira turca (TRY), già di per sé vulnerabile, che all’orizzonte intravede ulteriori pressioni causate da squilibri commerciali (questi amplificati dai dazi).

Quali monete usciranno rafforzate dalla guerra dei dazi? Ecco le valute rifugio

Ci sono alcune monete che assorbiranno meglio l’impatto della guerra dei dazi, sfruttandola come opportunità di rafforzamento. Parliamo ovviamente delle valute rifugio, tra queste paradossalmente anche il dollaro statunitense (USD) che tende a rafforzarsi durante i periodi di incertezza globali.

E poi il franco svizzero (CHF), che per gli investitori rappresenta la stabilità (è uno degli asset più sicuri), lo yen giapponese (JPY), sostenuto da un’economia solida e da una riserva finanziaria non indifferente (quella del Giappone), e l’euro (EUR), questa valuta potrebbe trarne beneficio (con flussi di capitali in cerca di sicurezza) solo se l’Unione europea riuscisse a tenersi fuori dalle dispute commerciali.

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Quali monete usciranno rafforzate dalla guerra dei dazi? Ecco le valute rifugio – trading.it

Dando un’occhiata a ciò che è avvenuto in passato, comunque, si può trarre più di qualche conclusione sulla situazione che stiamo vivendo. Nel 1997 si scatenò una profonda cristi finanziaria in Asia, con il deflusso di capitali dai mercati emergenti che causò un indebolimento rapito delle valute locali; nel 2008, invece, la Grande Recessione, con il dollaro che si rafforzò, malgrado l’epicentro della crisi fossero proprio gli Stati Uniti.

In generale, è bene sottolineare che le monete più deboli rendono le importazioni più costose (aumenta l’inflazione interna e il costo della vita) e che le autorità monetarie, in caso di svalutazione, hanno in mano la possibilità di aumentare i tassi d’interesse o di intervenire direttamente sul mercato valutario. Non è da escludere, infine, che le fluttuazioni delle valute possano creare un circolo vizioso, aggravando le tensioni commerciali, tra misure protezionistiche e rappresaglie.

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