Una vera e propria indagine a tappeto, con sei punti chiave alla base, sei matrici direzionali, per individuare i nascenti fenomeni di evasione fiscale nel nostro Paese. Un dettagliato piano anti-criminalità messo in atto da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate pronte a sferrare il loro nuovo ennesimo attacco all’illegalità.
La circolare e il manuale (elaborati all’inizio di maggio 2022 dal Comando generale) mettono sei fenomeni al centro della mappatura socio-economica della criminalità.
Guardia di Finanza: scatta il nuovo piano anti-evasione fiscale
Si comincia con la cosiddetta ricchezza generata e le spese registrate.
L’analisi comparativa dei dati consente ai dipartimenti delle Fiamme Gialle di stimare le province che presentano il maggior rischio di evasione fiscale. In questa analisi di rischio giocano un certo ruolo le variabili, sia a livello aggregato provinciale che pro capite, delle fonti e degli usi della ricchezza, nonché di alcune spese che possono essere fabbisogni standard o spese per il gioco pubblico.
Guardia di Finanza: ecco la mappatura socio-economica per individuare le matrici della criminalità
La seconda linea di analisi riguarda gli aiuti per l’ emergenza sanitaria erogati alle imprese e le partite IVA.
Le informazioni da utilizzare e correlare tra loro sono quelle riferite alle province dove negli ultimi due anni si è concentrato il maggior numero di imprese che hanno ricevuto aiuti e contributi per fronteggiare la crisi del Covid e i relativi lockdown.
Nel mirino delle fiamme gialle ci sono aree dove si possono registrare accessi indebiti agli aiuti o vera e propria evasione fiscale.
Reddito di cittadinanza e sostegni erogati in modo illegittimo nel mirino delle Fiamme Gialle
D’altra parte, a partire dal livello di povertà delle famiglie, anche il reddito di cittadinanza finisce nel mirino della GDF, soprattutto mettendo in relazione i dati dei destinatari con quello della popolazione residente e i dati relativi alla tasso di disoccupazione. Le indebite percezioni del sussidio statale sono l’obiettivo dichiarato da tempo dalla Guardia di Finanza.
Le altre tre linee di analisi dei rischi vertono soprattutto sul rischio di infiltrazione mafiosa nel tessuto imprenditoriale con l’esame delle partite IVA attive e dell’impatto sul territorio dei fenomeni criminali, nonché con l’intersezione dei dati sulla ricchezza prodotta in termini di valore aggiunto e chiusura di attività commerciali, su operazioni sospette e relative denunce da parte delle forze dell’ordine. Infine, l’analisi include anche le sofferenze bancarie ei procedimenti per reati economici e finanziari.
La Guardia di Finanza non è sola nella sua battaglia ai criminali “fiscali”
Questa nuovo progetto anti-criminalità sarà supportato da informazioni e variabili qualificate fornite dalla Banca d’Italia, Istat, Inps e Anac. Queste ultime terranno in considerazione svariate variabili che si muovono su almeno dodici direttrici. Tra queste si trovano quelle inerenti al lavoro con tasso si disoccupazione o di occupazione, il numero di imprese attive con annessi numeri di dipendenti. In aggiunta si troveranno anche le informazioni relative a porti e strutture turistiche.
Ecco in cosa consiste una mappatura anti-evasione
Attraverso una complessa attività di profilazione dei contribuenti e di georeferenziazione dei fenomeni evasivi monitorati sul territorio, il Nucleo speciale entrate delle Fiamme gialle approfondisce ulteriormente la conoscenza dell’evasione fiscale in Italia. Attraverso tali attività si ottiene infatti un quadro dei fenomeni evasivi che mette in evidenza la concentrazione degli stessi per aree geografiche e, quando ciò risulta possibile, anche per macro-categorie economiche di appartenenza.
Nelle intenzioni della Guardia di finanza questa «mappatura» dell’evasione fiscale, come in passato, consente lo svolgimento di future analisi assicurando l’individuazione di potenziali categorie economiche a rischio evasione con una maggiore efficienza da garantire nell’azione di contrasto.