Dalla prossima settimana la nuova amministrazione dovrà affrontare una serie di sfide economiche e finanziarie; aiuterà le entrate cominciando da un condono fiscale?
Nel fine settimana Mattarella ha chiamato Giorgia Meloni per chiederle formalmente di diventare presidente del consiglio.
Il primo partito per numero di voti, Fratelli d’Italia, guiderà la coalizione di centro destra tra diverse sfide, tra cui una recessione incombente nell’eurozona, l’aumento delle bollette energetiche e la guerra in Ucraina. Il primo compito sarà quello innanzitutto di mettere insieme le risorse costituite sia dai nuovi ministri che da quelle più prosaicamente economiche. Mentre il compito di mettere insieme una squadra di governo sarà soltanto una questione di tempo l’autorità di Giorgia Meloni dovrà caparbiamente dimostrare di poter guidare il Paese attraverso le turbolenze di questo ciclo economico.
La stabilità e la durata del Governo saranno fondamentali per garantirsi innanzitutto i finanziamenti necessari dagli investitori internazionali. Il cruciale posto di ministro dell’economia è andato a Giancarlo Giorgetti, vice capo della Lega e ministro dell’industria nel governo uscente.
In primo luogo appunto c’è Giancarlo Giorgetti, 55 anni, è un veterano della politica ed è visto come un membro moderato e relativamente europeista della Lega di Salvini. Come ministro dell’industria nel governo uscente di Mario Draghi, Giorgetti ha contribuito a bloccare una serie di offerte pubbliche di acquisto cinesi in settori strategici dell’economia italiana.
Ha trascorso la maggior parte dei suoi 26 anni in parlamento dietro le quinte, negoziando per conto dell’amministrazione pubblica e stringendo amicizie influenti nella finanza e negli affari.
In secondo luogo c’è il Ministro dell’industria Adolfo Urso. Il sessantacinquenne di Fratelli d’Italia è ex giornalista ed è stato eletto per la prima volta in parlamento nel 1994. Ha ricoperto incarichi nei governi di centro-destra guidati da Silvio Berlusconi e recentemente è stato presidente di un’influente commissione parlamentare sulla sicurezza.
In questo ruolo, ha esortato il governo e il parlamento di Mario Draghi a rafforzare i cosiddetti golden power volti a proteggere le industrie ritenute di importanza strategica dalle acquisizioni straniere.
In ultimo a influire sulle questioni di governo c’è il Ministro della giustizia Carlo Nordio, 75 anni, parlamentare di Fratelli d’Italia. è noto in Italia come ex procuratore di Venezia, incarico da cui si è ritirato nel 2017. È stato un fiero oppositore del pool di magistrati che ha condotto la cosiddetta indagine sulla corruzione “Mani Pulite”.
Per quanto riguarda le risorse economiche queste possono in primo luogo arrivare da una rottamazione delle cartelle esattoriali per tasse, multe e contributi. È uno scenario abbastanza probabile considerando le scarne risorse e il contesto di emergenza. Il centrodestra si spesso distinto per la propria capacità di trarre risorse finanziarie dall’evasione fiscale delle sanzioni incorsa durante i precedenti governi. Si tratta di uno dei capitoli caldi dell’autunno che il nuovo Governo dovrà affrontare.
È giusto condonare quando la situazione dei conti pubblici nonché quelle dei cittadini verte in condizioni difficili? Tra caro bollette e l’inflazione alle stelle la distribuzione degli aiuti diventa indispensabile e si pensa di continuare a farlo in un modo che non gravi sui portafogli dei contribuenti.
Per questo, la pace fiscale al centro della campagna elettorale del centrodestra potrebbe rientrare tra i primi provvedimenti del nuovo Governo. Una rottamazione quater con nuovi criteri sui soggetti interessati fino a nuovi importi per il saldo e stralcio. Il nuovo condono fiscale è frutto di diverse voci che al momento ancora non ne hanno chiarito l’estensione e l’indirizzo. È sicuramente vero che l’obbiettivo rimane per tutti quello di venire incontro ai contribuenti che hanno aderito alle sanatorie ma poi non hanno rispettato le scadenze. La pace fiscale riguarderebbe i carichi affidati all’agenzia per la riscossione fino al 30 giugno 2022. Il raggio d’azione arriverebbe così alle cartelle inviate prima del Covid fino a quelle emersi con la recente crisi energetica.
Per quanto riguarda gli indirizzi dei pagamenti questi saranno relativi ai debiti con il fisco dovuti a IRPEF, IRAP, IVA, bollo auto, TARI, e IMU. La rottamazione dei debiti per la pace fiscale prevederebbe uno sconto del 95% della sanzione dovuta. Rimarrebbe così da pagare una sanzione pari al 5% senza ulteriori interessi. Fermo restando che bisognerà comunque saldare la parte dell’imposta non pagata per cui si prevede una rateizzazione fino a un massimo di 10 anni.
Tra le varie novità c’è anche l’aumento della soglia massima dei debiti che possono essere stralciati; si arriva fino a 1.000 euro. Tutto dipenderà naturalmente dalla Legge di Bilancio 2023, che dovrà considerare primariamente anche, imposte sul lavoro, povertà e pensioni.
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