La posizione del Governo Draghi e le iniziative italiane per colpire la Russia

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha parlato al Senato e alla Camera confermando il ruolo dell’Italia rispetto alla guerra in Ucraina.

Draghi ha affermato che l’Italia è pronta a imporre ulteriori sanzioni alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio scorso.

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Draghi, particolarmente esperto del circuito interbancario e vicino alla politica europeista, ha dichiarato di voler intensificare la pressione sulla Banca centrale russa. Ha auspicato per questo la collaborazione della Banca dei regolamenti internazionali, con sede in Svizzera. Oltre a questo l’Italia per voce del Governo, ha proposto ulteriori misure, finalizzate a colpire gli oligarchi russi. A questo fine il premier italiano ha affermato di voler creare un registro internazionale pubblico di coloro che hanno un patrimonio dal valore superiore a 10 milioni di euro.

Per il momento le sanzioni alla Russia avevano colpito membri esponenti vicini Putin, nonché in linea generale il settore finanziario e bancario russo. Ad oggi, gli USA, il Regno Unito, l’Europa, il Canada e altri partner del blocco hanno escluso alcune banche russe dal sistema di messaggistica finanziaria SWIFT. Sono stati inoltre congelati circa 600 milioni di dollari delle riserve estere della Banca centrale di Mosca.

La posizione del Governo Draghi e le iniziative internazionali per colpire la Russia

Le restrizioni normative avvenute negli Stati Uniti hanno inoltre interrotto temporaneamente gli scambi in borsa di undici società sia sul Nasdaq che sul NYSE. Tra queste la società Internet con sede a Mosca Yandex, la società di pagamento QIWI, l’e-commerce Ozon e HeadHunter Group che si occupa di reclutamento del personale. Oltre a queste quelle quotate sul NYSE: Mechel, nel settore minerario e siderurgico, Mobile TeleSystem nel settore delle telecomunicazioni e Cian, una piattaforma russa di annunci immobiliari online.

Oltre alla questione delle sanzioni, Draghi ha nuovamente condannato la Russia per aver messo in allerta le sue forze di deterrenza nucleare, il 27 febbraio scorso. La decisione è stata annunciata durante un incontro con gli alti funzionari del Paese, in cui Putin ha condannato le principali potenze della NATO per aver avanzato dichiarazioni aggressive contro Mosca, e poi l’Occidente per l’adozione di misure finanziarie molto severe.

La Bielorussia, da tempo stretta alleata della Russia, ha eliminato lo status di paese non nucleare tramite referendum costituzionale. Questo apre la strada a una più stretta cooperazione militare con la Russia. Al momento la Bielorussia non ha attivamente contribuito all’invasione dell’Ucraina. La riforma costituzionale ha inoltre rafforzato il potere di Lukashenko, in carica da 27 anni. Gli emendamenti hanno eliminato la durata massima dei mandati presidenziali, consentendogli di rimanere in carica fino al 2035.

La posizione del Governo Draghi e le iniziative italiane aiutare l’Ucraina

La dura resistenza dell’Ucraina nonché agli effetti economici sulla Russia si affiancano le iniziative del presidente del Consiglio per cui è fondamentale non lasciar vincere la Russia nella sua aggressione. Mario Draghi ha chiesto al Parlamento italiano di approvare i piani del governo per inviare armi all’Ucraina, per aiutarla a difendersi. Il Senato ha sostenuto risolutamente tale proposta, con 244 voti favorevoli e 13 contrari.

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Draghi ha affermato che i Paesi dell’Unione europea dovranno aumentare la spesa per la difesa, individuando nell’attuale scenario un punto di svolta nella storia europea. Il premier ha quindi dichiarato che ciò che è avvenuto “ci mette di fronte a una nuova realtà e ci costringe a fare scelte impensabili solo pochi mesi fa”. Draghi ha sottolineato che: “Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme”.

La posizione del Governo Draghi e l’alternativa al gas russo

Rispetto alla questione energetica, Draghi ha affermato che l’Italia sarebbe in grado di resistere a un’interruzione completa delle forniture di gas soltanto nel breve termine. Al momento il governo italiano è pronto a fornire ulteriore sostegno alle famiglie e alle imprese. L’invasione russa dell’Ucraina e la conseguente interruzione dei legami commerciali hanno fatto aumentare ulteriormente i prezzi dell’energia.

Il premier confida del fatto che il Paese sarà in grado di assorbire eventuali picchi nella domanda. Questo sarà possibile attingendo ai propri depositi o ad altre fonti di importazione, anche in considerazione dell’arrivo di temperature più miti. Al momento oltre il 40% del gas italiano viene importato dalla Russia. Per questo l’Italia starebbe aumentando in questo senso i rapporti commerciali con altri Paesi, come Algeria e Azerbaigian, nonché l’utilizzo dei terminali di gas naturale liquefatto. Il primo marzo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una visita in Algeria condotta il giorno prima, è riuscito a trovare un accordo per un aumento delle forniture di gas dal Paese.

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