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Vuoi vivere di trading? Ecco come sarà la tua giornata

Come si svolge la routine di un trader professionisti? A che ora regolare la sveglia, cosa fare, quando staccare gli occhi dallo schermo del pc

Molte persone che si avvicinano al mondo del trading si pongono tantissime domande, navigando sul web e nei forum, le più gettonate di solito sono:

A queste, se ne aggiunge un’altra: qual è la giornata tipo di un trader?  Spesso quando si racconta il lavoro del trader, si pone l’accento più sulle possibilità di guadagno che sulle difficoltà e i sacrifici che questa professione comporta. Una visione “semplificata” che spesso viene sfruttata da coloro che approfittano dell’inesperienza di chi si approccia a questo settore, quando invece il trading è uno dei lavori più difficili al mondo. In prima battuta ci addentreremo in quelle situazioni che ricorrono più spesso nelle giornate dei trader, analizzando in un secondo momento gli aspetti differenti a seconda della tipologia di professionista.

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La giornata di trading: sveglia di buon mattino

Quella che andremo a descrivere è l’indicazione a grandi linee di una giornata tipo del trader, senza tenere conto delle differenze di approccio che possono esserci tra le diverse specializzazioni. Un particolare che va tenuto di conto è la localizzazione del trader: noi faremo riferimento a un professionista che lavora in Europa, e che normalmente segue gli orari del Vecchio Continente.

Un trader si alza abbastanza presto, deve essere davanti allo schermo per le ore 8 già attivo, quindi a seconda che lavori da casa o in ufficio dovrà regolarsi di conseguenza. Il motivo è semplice: alle ore 9 apre il mercato cosiddetto cash, quello per esempio di tutte le azioni, arriva dunque la liquidità grossa sul mercato.

Le motivazioni per cui bisogna essere operativi un’ora prima dell’apertura ufficiale sono sostanzialmente tre:

  • Ogni mattina un professionista che si rispetti, controlla lo statement del broker, per verificare attentamente che gli eseguiti del giorno precedente siano corretti, con prezzi di esecuzione e commissioni. Questa attività è “noiosa” ma molto importante per evitare problemi di guadagni o perdite non calcolati.
  • La seconda: tenendo conto che i futures rimangono aperti anche nel corso della notte, si può avere un po’ il polso della situazione vedendo  che movimenti ci sono stati. In aggiunta la sessione asiatica è aperta nel periodo in cui gli europei (di solito) dormono, ed è di vitale importanza, soprattutto per le materie prime,  avere un quadro completo prima di iniziare la vera operatività.
  • La terza motivazione è di natura prettamente analitica e si allaccia direttamente al punto precedente. Nell’ora antecedente l’apertura ufficiale dei mercati, il trader studia, individua se già con l’open potranno esserci trade interessanti e così via, insomma fa una pre-analisi dei mercati per essere pronto all’open.

Il proseguo della mattinata dipende dall’esistenza o meno di  operazioni da fare, quindi nel caso si entrerà a mercato e si gestiranno i trade, altrimenti si effettueranno analisi e studi, preparazioni a future operazioni e così via.  Dopodiché, a meno di posizioni scomode, intorno alle 12.30 il trader per pranzare abbastanza velocemente.Si ritorna davanti ai monitor indicativamente per le 13.30, perché inizia a tornare la liquidità ottimale da lì in poi, dato che nellora di pranzo generalmente i mercati sono fiacchi.

Dalle 14 in poi, ci si avvicina all’apertura dei mercati americani, che forniscono una bella ondata di volumi soprattutto nei loro future e indici, ma di riflesso anche in quelli europei. Questa movimentazione comporta che dopo le 15.30 e fino alle 17 circa ci saranno i movimenti più importanti nel pomeriggio della sessione europea. Discorso differente per i mercati americani, che inizieranno ad essere particolarmente attivi in quelle fasce orarie e proseguiranno fino a tarda sera. Quindi per chi segue anche i mercati americani, la giornata continua. Una volta finita la sessione europea, con la chiusura del cash alle 17.30, il trader farà un resoconto della giornata controllando gli eseguiti e il profit and loss giornaliero. Una volta svolte tutte le verifiche del caso, preparerà alcune analisi per la mattina seguente, così da portarsi già avanti con i lavori, e poi finalmente staccherà, sempre che, come detto, non segua anche la sessione americana o le materie prime.

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Come cambiano gli orari rispetto al tipo di trader

Come detto all’inizio, la giornata può anche variare in base a che tipo di professionista si approccia al mercato. Facciamo alcuni esempi:

  • I trader intraday sui mercati europei seguiranno più o meno la giornata tipo descritta in precedenza, in quanto occupandosi solo ed esclusivamente della sessione europea, saranno focalizzati sui mercati continentali e in quelle fasce orarie in cui sono più attivi.
  • I trader intraday sui mercati americani, invece, la mattina si concentreranno sugli studi generali o facendo altre analisi, mentre saranno sul pezzo dalle 13.30 fino a chiusura e a volte anche oltre del cash americano, che avviene intorno alle 22 italiane.
  • I trader di posizione invece, rispetteranno sempre gli orari dei propri mercati di riferimento, ma con un approccio molto più tranquillo e non impostato su orari specifici, in quanto hanno posizioni che non cambiano la loro natura nel breve termine, ma sono gestibili con ritmi estramamente più calmi.

Un discorso a parte va fatto per i trader o gestori, sia di breve che di lungo termine, che lavorano per società di gestione o fondi d’investimento. Questi professionisti, in aggiunta alla giornata tipo a livello operativo, avranno tutta un’altra serie di mansioni da svolgere durante l’orario di lavoro come:

  • Effettuare riunioni con gli altri membri del team, in cui si decide l’approccio giornaliero, settimanale e mensile ai mercati, oppure in cui si fanno i resoconti dell’operatività.
  • Spiegare ai potenziali investitori, per aumentare le masse gestite, le modalità operative con cui si lavorano i mercati, le logiche con le quali si effettuano i trade e le strategie adottate.
  • Tenere i rapporti con i broker, con il risk department e con il compliance, riguardo all’operatività svolta.

Quindi, chi non svolge il ruolo di trader in autonomia, avrà una serie di task aggiuntivi da “incastrare” all’interno della propria giornata, non dimenticando però la parte principale del proprio lavoro, cioè fare soldi con il trading.

Michele Troglio

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