Gigantesca bolla immobiliare: tremano gli investitori

Quando la bolla immobiliare statunitense è scoppiata più di un decennio fa, ha messo in ginocchio l’economia globale.

Oggi il mercato immobiliare Usa sembra pronto a una nuova correzione e come allora sembra possibile un effetto che nel 2008 portò molte delle più grandi società finanziarie della nazione, come Bank of America e Citigroup, sull’orlo del baratro.

Gigantesca bolla immobiliare: tremano gli investitori

Negli ultimi due anni, i prezzi delle case negli Stati Uniti sono aumentati del 34,4%. L’aumento degli ultimi 12 mesi è più di quattro volte superiore alla media annuale storica pari al 4,6%, registrata dal 1987. A titolo di esempio negli anni precedenti la crisi finanziaria del 2008 la più grande variazione a 12 mesi fu del 14,7% mentre oggi è del 19,8%.

A marzo i ricercatori della Federal Reserve di Dallas hanno messo sull’attenti costruttori di case e agli agenti immobiliari mostrando come i prezzi delle case si stavano staccando dai fondamentali, dipendenti essenzialmente dai redditi delle famiglie. Diversamente dal 2008 l’indebitamento eccessivo, per ora, non sembra alimentare la crescita dei prezzi. Il fenomeno rimane tuttavia preoccupante per alcuni mercati immobiliari.

Bolla immobiliare Usa, possibile con l’ulteriore incremento dei mutui e il rallentamento dell’economia

Questo è ciò che Fortune ha scoperto dopo aver esaminato un’analisi della Real Estate Initiative presso la Florida Atlantic University. Nel 1978, quando i tassi dei mutui si aggiravano sopra il 9,5% e l’inflazione si attestava al 7,5%, il 53%, degli americani pensava che fosse un buon momento per comprare una casa. Oggi è la prima volta da allora che la stessa opinione riguarda solo il 30% degli statunitensi.

Nonostante questo e un tasso di inflazione annuale all’8,5% i mutui fissi a 30 anni sono saliti sopra il 5%. Sono oggi molti i cittadini esposti agli effetti negativi del rialzo dei tassi sui finanziamenti dei mutui. Lo shock economico causato dalle vicende internazionali a cui si aggiungono le manovre restrittive della Federal Reserve aumenta anche le probabilità che il mercato immobiliare possa divenire instabile e passare a una correzione dei prezzi.

Durante gran parte della crescita del mercato immobiliare dovuto alla pandemia, i mutui storicamente bassi hanno protetto gli acquirenti di case. A dicembre, una famiglia americana tipo ha speso circa il 24% del suo reddito mensile per pagare il mutuo sul prezzo medio di una abitazione. A partire dalla scorsa settimana, il rapporto tra costo del mutuo e reddito vede un incremento della spesa del 34%. Questa dato è il più alto registrato dal 2006, ricordando ad alcuni economisti ciò che avvenne nell’ultima bolla immobiliare.

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