Sai davvero cosa serve per ottenere l’Assegno unico o il bonus nido se i genitori non vivono insieme? C’è un documento che può fare la differenza, ma non tutti sanno quando e come usarlo.
E se ti dicessi che la storia di Domenico potrebbe essere anche la tua? Una scelta apparentemente semplice, come richiedere l’Isee, può cambiare completamente l’accesso ai benefici per tuo figlio. Ecco cosa devi sapere per non restare escluso.

Domenico ha due figli piccoli e una situazione familiare che non rientra nei classici schemi. Non ha mai vissuto stabilmente con la madre dei bambini, né si sono mai sposati. Quando ha provato a richiedere l’Assegno unico, si è sentito dire che il normale Isee ordinario non bastava. Serviva un altro modello: l’Isee minorenni. Fino a quel momento non ne aveva mai sentito parlare. Pensava che bastasse dimostrare con chi vivono i bambini. Invece, le regole sono un po’ più complesse.
Infatti, se i genitori non sono sposati e non convivono, il semplice Isee non fotografa del tutto la situazione economica. Per questo, per accedere a bonus come l’Assegno unico o il bonus nido, è necessario integrare con un modello specifico. Ma quando serve davvero? E come si calcola? È proprio da qui che Domenico ha iniziato a raccogliere informazioni per fare le cose nel modo corretto.
Quando serve davvero l’Isee minorenni
L’Isee minorenni è un tipo particolare di indicatore che si usa quando i figli vivono con un solo genitore, e l’altro non è né sposato né convivente con lui. Serve per valutare anche il contributo economico del genitore che non fa parte del nucleo familiare del minore. Ed è obbligatorio per ricevere prestazioni come l’Assegno unico, la mensa scolastica agevolata o il bonus asilo nido.

Nel caso di Domenico, i bambini vivono con lui. La madre non risiede con loro e non è legalmente separata. In questa situazione, la legge prevede che si debba tenere conto anche della situazione economica della madre, a meno che non ricorrano alcune eccezioni. Ad esempio, se lei si è sposata con un’altra persona o ha avuto figli da un nuovo compagno, allora non rientra nel calcolo.
Anche se sembra solo un dettaglio tecnico, in realtà fa tutta la differenza. Usare l’Isee ordinario al posto di quello corretto può significare ricevere meno soldi o addirittura vedersi negato il bonus. Ecco perché è importante presentare i documenti giusti, come la sentenza di separazione o la certificazione della nuova situazione familiare del genitore non convivente.
Alla fine, Domenico ha rifatto tutto con attenzione. Ha ottenuto l’Isee minorenni, presentando i documenti richiesti, e ha finalmente potuto ricevere i benefici previsti per i suoi figli. Un passaggio semplice solo in apparenza, che però richiede precisione e un po’ di pazienza.