Genitori separati o conviventi: senza detrazione figli dal 2022, un salasso

Cosa succederà con l’abolizione delle detrazioni sui figli a dicembre 2021 per i genitori separati o conviventi? La risposta che non ti aspetti

Genitori separati o conviventi: senza detrazione figli dal 2022
Genitori separati o conviventi: senza detrazione figli dal 2022

Dal 2022 la detrazione per figli a carico sarà cancellata per l’ingresso nel sistema dell’assegno unico familiare, per i genitori separati o conviventi sarà una perdita consistente. Ecco un’analisi della normativa attuale e quella che sarà in vigore dal primo gennaio 2022.

Genitori separati o conviventi: senza detrazione figli dal 2022 un vero salasso

Con la normativa attuale nella dichiarazione dei redditi è possibile ottenere la detrazione per ciascun figlio a carico fiscalmente per un valore di 950 euro, inoltre tale detrazione aumenta se si verificano le seconde situazione:

a) per ciascun figlio di età inferiore a tre anni si ottiene una detrazione di 1.220 euro;

b) per ogni figlio disabile inferiore a tre anni la detrazione è di 1.620 euro, la detrazione scenda a 1.350 per ogni figlio disabile superiore a tre anni.

Inoltre, nel caso i figli siano più di tre le detrazioni aumentano di 200 euro per ciascun figlio. Questa situazione si verificherà fino alla dichiarazione 2022 riguardante i redditi 2021.  Dal 2022 non si potrà beneficiare più della detrazione per figli a carico, perché entrerà in vigore l’assegno unico universale.

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Genitori separati o conviventi

Da considerare anche che nel caso i genitori siano effettivamente separate o non coniugati o ancora il coniuge è mancante, per il primo figlio si ha diritto alla detrazione per il coniuge a carico. Quindi, è possibile optare per la detrazione fiscale più conveniente, in quanto sono in alternative fra loro.

Come sopra specificato questa situazione terminerà il 31 dicembre 2021 per lasciare spazio all’assegno unico figli che elimina tutti i bonus e detrazioni varie. Ma cosa succede ai genitori separati o conviventi?

Per rispondere con chiarezza bisogna attendere che l’INPS pubblichi le circolari dispositive della nuova misura. Nel frattempo, possiamo affermare che la normativa in linea generale prevede che l’assegno spetta al genitore che fa per primo la richiesta all’INPS. Ma è possibile dividere l’assegno al 50% per entrambi genitori, se i genitori sono sposati. Nel caso di genitori separati o divorziati, le cose si complicano, in quanto la normativa prevede che in caso di affidamento esclusivo l’assegno spetta al genitore affidatario del minore. Mentre in caso di affidamento condiviso, l’assegno è ripartito al 50% tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale. Reddito di cittadinanza e assegno unico figli per genitori separati, non sempre è in automatico

Ricordiamo che l’assegno unico è proporzionato in base all’ISEE ed è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni. Però, dai 18 anni di età, è necessario che il figlio sia iscritto ad un percorso formativo, o ad un percorso di studio, o nelle liste di collocamento, o ancora svolga servizio civile universale. Se il figlio è disabile non ci sono limiti di età.

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