Il nuovo strumento di politica attiva del lavoro di Stellantis potrebbe presto vedere la luce garantendo uno strumento rivoluzionario a tutela del lavoratore.
La multinazionale dell’auto ha recentemente raggiunto un’intesa con i sindacati introducendo per la prima volta uno strumento che consente il ricollocamento degli impiegati.
Il fenomeno delle dimissioni e dei cambiamenti nella struttura produttiva può portare spesso le aziende a una necessità di flessibilità difficile oggi da trovare. Un’esigenza avvertita anche negli ultimi tempi ma che in Italia si scontra con la rigidità del mercato del lavoro. Per fare fronte al problema dell’occupazione del personale che viene licenziato Stellantis si è attività creando un sistema diretto per la ricerca di un nuovo lavoro. Chi desidera cambiare lavoro ha quindi garantito lo stipendio nel periodo di ricerca.
L’active placement favorisce quindi il ricollocamento di impiegati e quadri. Si tratta di un percorso che sarà realizzato con la consulenza di società specializzate.
Il nuovo accordo di Stellantis e il suo piano industriale per la transizione ecologica
La novità potrebbe vedere la luce con la firma attesa oggi del nuovo accordo sulle uscite volontarie tra il gruppo automobilistico e i sindacati metalmeccanici. Tra le sigle che hanno accettato i nuovi accordi Fim, Uilm, Fismic, Aqcf e Ugl.
Non è l’unica novità in casa Stellantis che nell’ottica dell’innovazione prevede la costruzione di una gigafactory a Termoli. Questa dovrebbe diventare operativa nel 2026. Il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA si evolve nell’ottica della transizione ecologica. Questo comporterà necessariamente un picco di licenziamenti previsto per il 2025 e una successiva reintegrazione entro i successivi cinque anni.
A valle dell’accordo sindacale il settore dell’auto si prepara a mutare radicalmente il modo di produrre e le caratteristiche dei veicoli ecologici e più incentrati sull’elettronica.
Stellantis, che incorpora in totale 14 marchi si impegna a primeggiare nella lotta contro il cambiamento climatico e aumentare le sue quote di mercato. L’obbiettivo economico passa quindi dal raggiungimento delle zero emissioni da carbonio entro il 2038. In questo quadro, vuole raggiungere il primo posto nel mercato europeo con il 100% di vendite di sole auto elettriche, che raggiungeranno i cinque milioni di veicoli venduti entro il 2030.
Il gruppo automobilistico ha al momento 49 mila dipendenti; le uscite volontarie previste dal piano riguardano 1820 dipendenti negli stabilimenti di Termoli, Verrone, Pratola Serra e Melfi.