La multinazionale americana, presente sul mercato azionario dagli anni ’80, è in un trend rialzista ha che ha trovato il suo apice nei prezzi attuali a 154,35 dollari: un grande balzo capace d’insegnare molto sul comportamento dei mercati finanziari.
Le vendite della Nike hanno sorpreso le previsioni della multinazionale, che avevano sottostimato la passione dei consumatori per il marchio sportivo.
Le vendite del colosso dell’abbigliamento sportivo hanno fatto registrare un rialzo delle quotazioni in borsa, passate dai 133,6 dollari della chiusura di giovedì pomeriggio, ai 154,35 dollari nella giornata di venerdì, con un incremento del 15,53% in una sola giornata, realizzato con effetto sorprendente e particolarmente euristico per chi è appassionato dell’analisi tecnica.
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Cosa è successo sulle quotazioni Nike dalla chiusura di venerdì?
I prezzi hanno aperto con un divario dall’ultima chiusura che è stata superiore ai 18 dollari, con una differenza del 13%, lasciando probabilmente senza parole chi aveva venduto sui livelli delle giornate precedenti giovedì 24 giugno. I trader che sono rimasti investiti non hanno potuto chiudere le loro posizioni con un ragguardevole margine di sicurezza e tale da limitare le perdite, perché tutti i prezzi ai quali era possibile chiudere un eventuale posizione con uno stop loss sono stati saltati.
Dal punto di vista dei rendimenti azionari, Nike è probabilmente la migliore società di abbigliamento quotata, con un mercato molto solido grazie anche a una forte fidelizzazione dei propri clienti, che negli Stati Uniti ma anche in Europa anticipano le tendenze sportive, acquistando un prodotto con il marchio USA. Per avere un termine di paragone, se qualcuno avesse investito in azioni Nike a gennaio 2010 avrebbe oggi incrementato il suo capitale più dell’850%.
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Azioni Nike: quali sono le aspettative di rendimento?
Le aspettative per i rendimenti dell’anno fiscale supereranno per la prima volta i 50 miliardi di dollari. Il risultato storico della società fondata in Oregon nel 1971 è stato ottenuto grazie al connubio della ripresa economica e dei risparmi accantonati durante i lockdown dagli americani. Le previsioni dell’ultimo quadrimestre hanno superato le aspettative fiscali della società, con le vendite che alla fine di maggio hanno realizzato un totale di 12.3 miliardi di dollari, scontando in borsa quella che è la maggiore variazione di prezzo realizzata sulle quotazioni Nike dall’ottobre del 1987, quando le azioni crollarono a seguito del lunedì nero di quello stesso anno.
Oltre ai risultati positivi sui mercati occidentali, le vendite sono aumentate anche nel mercato cinese, con un incremento del 17%. Questo nonostante le recenti vicissitudini dovute alle prese di posizione dell’azienda sui diritti umani nel Paese, che avevano compromesso la sua immagine presso i media locali e la popolazione, che aveva portato avanti per qualche tempo proteste e boicottaggi.
Gap di prezzo: perché è importante comprenderne i rischi
Nell’analisi tecnica un gap di prezzo è definito come la differenza che intercorre tra la chiusura di un periodo e l’apertura di quello precedente. Il gap si configura dal punto di vista grafico come intervallo vuoto, un’area in cui non hanno avuto luogo ne acquisti ne vendite.
In un trend rialzista un gap viene prodotto quanto il prezzo di apertura di un periodo è superiore alla chiusura di quello precedente, viceversa in un trend short quando la chiusura di un periodo è inferiore a quella del periodo precedente. Il gap tende a verificarsi a causa della scarsa liquidità del mercato e soprattutto in congiunzione con eventi che modificano improvvisamente la percezione nel valore delle quotazioni.
Il gap di prezzo può essere riempito successivamente dalle quotazioni che ritornano sull’area precedentemente saltata e in cui non era avvenuto alcuno scambio. Il gap rappresenta in generale uno squilibrio significativo tra domanda e offerta tale da non trovare, ad esempio in un trend long, sufficienti controparti short nei prezzi intermedi, tale che questi vengono saltati fino a quanto il mercato è in grado di ritrovare la sua efficienza e compensare la domanda.
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Da cosa dipende la dimensione di un gap di prezzo?
Naturalmente ogni gap di prezzo può avere entità diverse a seconda delle caratteristiche del mercato e dell’evento che lo ha causato. Dal punto di vista degli investitori, esso dipende dalla velocità e dall’entità con cui l’aspettativa rispetto al valore dell’asset varia rispetto alla percezione del valore precedente.
Per evitare che questo possa causare delle perdite indesiderate, è necessario fare attenzione ai momenti in cui sono possibili improvvisi cambiamenti di natura tecnica o fondamentale delle quotazioni di uno strumento, ad esempio la pubblicazione di un report finanziario, come gli utili societari, una news macroeconomica, una decisione politica molto importante per un settore o l’economia di un paese.